Silent Night – Il silenzio della vendetta, la recensione

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Joel Kinnaman e Catalina Sandino in Silent Night. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate

Si parte subito con una bella scarica d’adrenalina Nella prima scena di Silent Night – Il silenzio della vendetta, ma è da sempre la bellezza del cinema di John Woo, autore di culto negli anni Novanta grazie ai suoi action girati a Hong Kong. The Killer, A Better Tomorrow (I e II), Bullet in the Head, Hard Boiled, film che hanno trasformato letteralmente il genere, stregando tutti i registi action americani ed europei (la covata francese che aveva come chioccia Luc Besson, da Jan Kounen a Olivier Megaton, tanto per citarne un paio, hanno attinto a piene mani dal suo cinema) e ai quali oggi si aggiunge quello con Joel Kinnaman come protagonista.

IL FATTO

È lui l’uomo che corre a perdifiato per le strade di una periferia degradata mentre due automobili si inseguono scaricandosi reciprocamente addosso decine di proiettili. L’inseguitore è deciso a vendicare il figlio di pochi anni, ucciso pochi minuti prima da una pallottola vagante proveniente da uno dei mezzi impegnati nella sparatoria. Dopo essere stato ferito alla gola dal capo della gang responsabile della terribile perdita, il Padre, diventato muto, prepara nei minimi particolari il momento in cui regolerà i conti con il destino e con l’uomo che ha distrutto la sua vita.

L’OPINIONE

Il passaggio a Hollywood fece più male che bene a Woo, abituato a una libertà creativa e produttiva che gli studios non potevano concedergli. L’unico picco reale è Face/Off,  capolavoro ispirato a Gli occhi senza volto di George Franju, tanto per far capire di chi stiamo parlando.

I classici sono un elemento imprescindibile per questo regista nato nel sud della Cina, ma che ha trovato la sua patria creativa a Hong Kong, nell’ancora allora protettorato britannico che già da metà degli anni Ottanta poteva vantare una delle industrie cinematografiche più vivaci e creative del mondo (Wong Kwar-wai, basta ricordare lui tra i tanti).

Woo ha sempre amato fondere i generi

Melò ed action sono le sue passioni, lo conferma anche in Silent Night, con cui torna a un’eccellenza cinematografica grazie a un film concettuale, completamente privo di dialogo perché il protagonista ha perso la parola e soprattutto perché cosa si potrebbe dire di fronte la morte di un figlio e di un bambino.

Colpa, rimorso, vendetta, sacrificio, tutti i temi tipici del cinema di Woo si riversano in Silent Night, il cui punitore (chi cerca una giustizia privata non è un eroe) è interpretato da Joel Kinnaman, già visto nel ruolo di Rick Flag in entrambe le versioni di Suicide Squad, uno dei pochi sopravvissuti al taglio del cast originale operato da James Gunn.

Lo accompagnano Catarina Sandino Moreno (la protagonista di Maria Full of Grace) e Kid Cudi, visto in X – A Sexy Horror Story e nella serie di Luca Guadagnino We Are What We Are.

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Recuperate The Killer, uno dei film più belli di John Woo, anche il previsione del remake di The Killer che dirigerà lui stesso, con protagonisti Omar Sy e Nathalie Emmanuelle.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
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