Non facile il compito assegnato a Francesca Archibugi, chiamata a portare sullo schermo uno dei capolavori della nostra letteratura, il libro di Elsa Morante alla base dell’adattamento che vedremo nella prima parte del 2024 sulla Rai (ancora non c’è una data precisa di messa in onda). Ma a vedere i due episodi ini – presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 – del La storia interpretato da Jasmine Trinca, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e molti altri, il risultato sembra in grado di portare più che degnamente il pubblico moderno nel racconto del nostro Paese in guerra che già ebbe una trasposizione cinematografica nel 1986, diretta da Luigi Comencini.
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IL FATTO:
Nella Roma schiacciata dal regime fascista e la Seconda Guerra Mondiale, la maestra elementare e vedova Ida Ramundo cerca di dare una vita dignitosa al figlio Nino, anche dopo esser violentata da un giovane soldato tedesco prossimo alla partenza per il fronte africano. Da quel rapporto non voluto nasce il piccolo Useppe, al quale l’intemperante fratello si affeziona subito, prima di decidere di partire per il fronte, convinto della bontà della politica di Mussolini. Quando la loro casa viene distrutta nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino, che cresce aspettando il ritorno di suo fratello, nel frattempo avvicinatosi alla Reistenza. Ma Nino è pieno di desideri: vuole più soldi, più affari, più avventura. Dopo la guerra si darà al contrabbando, nella speranza di una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.
L’OPINIONE:
La storia siamo noi, cantava Francesco De Gregori in una canzone citata di recente anche da Claudio Bisio nel suo bel film d’esordio come regista. Una canzone che risuonerà nella testa di molti degli spettatori di questo adattamento dal classico immortale di Elsa Morante, spesso discusso, a ragione considerato fondamentale, comunque capace di fotografare un periodo storico in maniera netta e precisa, e dalla parte del popolo.
Un obiettivo “terrificante e bellissimo“, come lo definisce la Archibugi, che nella fiction Rai sembra in grado di realizzarlo (lo vedremo nelle puntate a venire). Soprattutto considerato il cast raccolto per l’occasione e la scelta di puntare su Jasmine Trinca, attrice che per origini e sentire sembra pronta a confermare sullo schermo di essere davvero la più adatta.
È lei la protagonista assoluta delle prime scene, dei primi due episodi presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023, un fulcro intorno al quale ruotano i personaggi in scena, le “creature senza nessun potere” delle quali parla la regista presentandoli, “che tentano di sopravvivere nel decennio di un secolo che ha attraversato l’orrore assoluto“. Inutile tentare di restituire l’emozione e la disperazione della lettura di quel testo, come avrebbe sperato di fare la Archibugi (anche per fedeltà e nel rispetto della sua autrice), forse anacronistico e impossibile, ma sarà un successo – ce lo auguriamo – se riuscirà a trattenere gli iper sollecitati e distratti spettatori di oggi.
Ai quali piacerà la forma scelta, non priva di didascalismi – nella caratterizzazione e fotografici – ma composta e ben supportata dalla musica, oltre che dai costumi e le scenografie (ma perché trasformare in piazza via degli Equi a San Lorenzo e spostare via dei Delfini?). Necessarie o meno, alcune parentesi oniriche e l’utilizzo di dominanti cromatiche o virate non distraggono dal tono generale, e in qualche maniera potrebbero avvicinare diversi pubblici a un prodotto nel quale potrebbe essere la fedeltà all’originale il vero asso nella manica.
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Inevitabilmente, per completezza filologica, e imprescindibilmente, per la qualità del prodotto firmato Luigi Comencini, sarà facile per chiunque recuperare i tre episodi della versione del 1986 di La storia su RaiPlay. Ben più di tanti altri titoli, meritori e consigliabili, che in anni – anche recenti – hanno voluto raccontare la vita in Italia negli anni più o meno recenti come L’amica geniale e similia.