Per circa 30 anni, dal 1988, l’omicidio di Mauro Rostagno, giornalista e attivista italiano, noto per il suo impegno politico e la lotta contro la mafia, è rimasto un mistero insoluto, fino a quando le indagini confermarono come mandante Cosa Nostra. Con la docuserie in due parti, Mauro Rostagno. L’uomo che voleva cambiare il mondo, Roberto Saviano racconta l’uomo e il giornalista che con il suo impegno e la sua stessa vita cercò di lasciare un segno positivo ad ogni suo passaggio.
Mauro Rostagno. L’uomo che voleva cambiare il mondo è un documentario Sky Original, prodotto da Sky e Palomar in associazione con Sky Studios in esclusiva dal 26 febbraio su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW. Con soggetto e sceneggiatura di Roberto Saviano e Stefano Piedimonte e la regia di Giovanni Troilo, il documentario è un viaggio intorno ad una figura che ha attraversato epoche, costumi e vite differenti.
Mauro Rostagno
Classe 1942, laureato in sociologia e operaio di fabbrica, attivista tra i fondatori di Lotta Continua, Mauro Rostagno si lasciò poi ispirare dalla spiritualità indiana di cui portò alcuni degli insegnamenti anche in Italia, dove fondò la comunità terapeutica Saman in Sicilia, vicino Trapani, per il recupero di tossicodipendenti. Negli anni ’80 Rostagno iniziò a lavorare come giornalista per l’emittente locale RTC (Radio Tele Cine), denunciando apertamente le attività mafiose nella zona di Trapani, un territorio ad alta presenza criminale, e pagò con la vita il prezzo delle sue inchieste.
La sua storia culmina con un omicidio e anni di ricerche infruttuose e depistaggi prima che la sua persona e la sua vita ottenessero verità e giustizia. Attraverso immagini e video di repertorio e interviste ai protagonisti, tra cui la stessa figlia di Mauro, Maddalena Rostagno, Roberto Saviano ripercorre la vita di uomo spesa con il costante desiderio di curare sé stesso e il mondo e ne restituisce l’eredità attraverso un viaggio che costituisce anche uno spaccato della storia italiana, dal 1968 al 1988.