Lilo & Stitch, la recensione

Fedele, divertente e tenero, Lilo e Stitch si presta ad essere il film per famiglie del mese. E anche più

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Lilo & Stitch

Arriva nelle sale italiane dal 21 maggio la rivisitazione in live-action del classico d’animazione Disney Lilo & Stitch diretto da Dean Fleischer Camp (Marcel in the Shell), scritto da Chris Kekaniokalani Bright e Mike Van Waes.

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IL FATTO

Il dottor Jumba Jookiba viene processato dalla Federazione Galattica per aver creato illegalmente l’Esperimento 626, una creatura aggressiva, semi indistruttibile e con grandi capacità di apprendimento. Durante il trasporto verso un asteroide deserto, 626 riesce a fuggire e atterra sulla Terra, sull’isola hawaiana di Kauai. Qui incontrerà Lilo (Maia Kealoha), una bambina orfana e solitaria cresciuta dalla sorella maggiore Nani (Sydney Elizebeth Agudong), che fatica a prendersi cura di lei e a convincere l’assistente sociale (Tia Carrere) della sua capacità. Lilo, in cerca di un amico, adotta 626 da un canile e lo chiama Stitch, senza ovviamente sapere che la simpatica creaturina blu è in realtà un alieno che sta cercando di sfuggire alla cattura di Jumba (Zach Galifianakis) e dell’agente Pleakley (Billy Magnussen), in missione sulla Terra per recuperare 626. L’arrivo di Stitch nelle vite di Lilo e Nani porterà un grande scompiglio ma finirà per rafforzare in loro il concetto di famiglia, ohana in hawaiano.

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L’OPINIONE

A pochi mesi dalla massacrante rivisitazione in live-action di Biancaneve, Disney riporta in sala un altro amatissimo classico animato e questa volta fa centro puntando sulla fedeltà quasi assoluta al materiale di partenza. In Lilo & Stitch non ci sono stravolgimenti culturali, i dettagli sono mantenuti con cura e la trama seguita (quasi) alla lettera, salvo qualche modifica ragionata per rendere più scorrevole la visione in live-action e arricchire il parterre di personaggi, tra i quali viene aggiunta una vicina di casa (nonna di David, il ragazzo amico di Nani) e un assistente sociale donna al posto di Cobra, che in questo film viene subito presentato come un agente della CIA in missione. La ‘trovata’ sta per lo più nell’aver trasformato Jumba e Pleakley in versione umana con Zach Galifianakis e Billy Magnussen che danno vita ad una strampalata ed eccentrica coppia comica decisamente efficace. Come efficace risulta anche il peso maggiore dato al personaggio di Nani e alla sua lotta quotidiana per tenere unita la famiglia. È un’intensità che la rende una figura ancora più centrale e umana nella narrazione.

La rappresentazione di Lilo in CGI non presenta difetti. Espressivo, tenero e divertente,  conquista lo spettatore fin dalla prima apparizione, guadagnando anche qualcosa in più rispetto alla bidimensionalità dell’originale. E, non da meno, il marketing Disney starà già festeggiando sui milioni di nuovi pupazzi venduti. Che il nuovo Lilo & Stitch sia un’operazione prettamente commerciale non abbiamo dubbi, ma finché l’impresa non comporta snaturamenti, anzi, riesce a restituire il messaggio tenero e affettuoso dell’originale ci piace. Va bene così.

Ohana significa famiglia. Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato.

 

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
lilo-stitch-la-recensioneArriva nelle sale italiane dal 21 maggio la rivisitazione in live-action del classico d'animazione Disney Lilo & Stitch diretto da Dean Fleischer Camp (Marcel in the Shell), scritto da Chris Kekaniokalani Bright e Mike Van Waes. LEGGI ANCHE: Box Office 21 maggio, Lilo & Stitch apre...