PREMI OSCAR 2016: “MAD MAX: FURY ROAD” E LA MALEDIZIONE DEL NUMERO 10

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Il film di George Miller ha ricevuto 10 candidature all’Oscar, come altri titoli prima di lui che sono però tornati a casa a mani vuote…

Non sempre il film che riceve tante nomination finisce per fare la parte del leone all’attesa cerimonia di consegna dei Premi Oscar: qualche esempio? Basta chiedere a Steven Spielberg e Herbert Ross registi, rispettivamente, de Il colore viola e Due vite, una svolta, entrambi 11 nominations e zero statuette vinte. Mad Max: Fury Road è, con le sue 10 candidature (tra cui quelle per miglior film e miglior regia), senza dubbio la piacevole sorpresa dell’edizione numero 88 della Notte degli Oscar, ma deve fare i conti, oltre che con gli altri film in concorso, anche con una strana cabala che ha a che fare proprio con il numero 10. In attesa di scoprire se e quanti premi porterà a casa, vediamo insieme quali sono i film rimasti vittima della “maledizione del numero 10”:

Gangs of New York (2003)

ddlGangs-Of-New-Yo_1771859bNOMINATION: 10

OSCAR: 0

Erano gli anni dell’”avversione” dell’Academy nei confronti di Martin Scorsese (che ha rotto il digiuno solo nel 2007 grazie a The Departed-Il bene e il male) e Leonardo Di Caprio (che insegue ancora il suo primo Oscar). Alla 75esima edizione degli Oscar, l’epico Gangs of New York restò a bocca asciutta nonostante le 10 nomination (di cui 4 nelle c.d. categorie principali), mentre il musical Chicago portò a casa ben 6 Oscar su 13 nomination (sic!). Per il film di Scorsese, niente da fare neanche nella categoria tecnica “Miglior scenografia” nonostante il sontuoso lavoro di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

Il Grinta (2010)

grinta-12NOMINATION: 10

OSCAR:0

La prima versione cinematografica del libro Un vero uomo per Mattie Ross di Charles Portis uscì nel 1969 e divenne famosa per l’unico Oscar assegnato a John Wayne in carriera (che al momento di ritirare il premio commentò così l’evento: “Se lo avessi saputo, avrei messo quella benda sull’occhio trentacinque anni prima”). Nel 2011, invece, la versione di Joel ed Ethan Coen è divenuta famosa per l’incredibile 0 premi su 10 candidature. Davvero amara per i due fratelli newyorkesi (vincitori di 4 statuette in carriera) la serata al Kodak Theatre che, invece, ha visto sugli scudi Il Discorso del Re (4 Oscar), ma anche Inception (4 Oscar) e The Social Network (3 Oscar).

American Hustle-L’apparenza inganna(2013)

american hustleNOMINATION: 10

OSCAR:0

Nella storica notte del 2 marzo 2014 che ha visto trionfare il “nostro” Paolo Sorrentino con La grande bellezza, lo splendido American Hustle-L’apparenza inganna di David O. Russell restava a secco di premi nonostante le grandi premesse (alla vigilia veniva persino dato in vantaggio rispetto a 12 Anni Schiavo e Gravity come “Miglior film”) e la presenza in ben 10 categorie. Tuttavia, il film si è potuto consolare con i 3 Golden Globe e i 3 BAFTA vinti, oltre ad un incasso globale di oltre 250 milioni di $ in tutto il mondo.

Daniele Pugliese