Biografilm 2021, Game of the Year: videointervista al regista Alessandro Redaelli

Twitch, gameplay, influencer, aspiranti sviluppatori e filosofi. Questo e molto di più è il mondo dei gamers.

0
Game of the year alessandro redaelli

Game of the Year è un documentario che fa parte della selezione Biografilm Italia del Biografilm Festival 2021. Diretto da Alessandro Redaelli, è un viaggio all’interno del mondo del videogioco italiano.

LEGGI ANCHE: Biografilm: Arte, musica, realtà e fantasia nelle storie dell’edizione 2021

Un’indagine che vuole però andare a scoprire gli aspetti nascosti, meno conosciuti di un fenomeno globale che ha però le sue diverse sfaccettature paese per paese.

Diventato un mercato economicamente prominente nel panorama dell’entertainment con incassi per alcuni titoli che non hanno niente da invidiare a quelli del cinema, anzi, durante la pandemia le vendite sono andate ovviamente ancora meglio, il gaming non è fatto solo di chi gioca e di chi programma.

I tempi del Commodore 64 e dell’Intellivision sono lontanissimi

Oggi si videogioca on line, con dirette via Twitch, il social dei player, che possono durare anche ore e di cui sono protagonisti vere e proprie star con decine di migliaia di follower. Su YouTube troviamo esperti recensori di videogiochi che ne sviscerano gli aspetti di gameplay, ma anche quelli narrativi quando addirittura non filosofici.

In questo panorama, ricchissimo sotto ogni punto di vista, è possibile anche guadagnarsi da vivere. C’è chi ci riesce, c’è chi ci prova vedendolo come un obiettivo, c’è chi addirittura i videogiochi li vuole fare, per esprimere le sue idee, i suoi desideri.

Racconta tutto questo Game of the Year

E lo fa attraverso un cinéma vérité molto efficace, che va rovistare nelle vite di una serie di personaggi che in questo mondo vogliono entrare per riscattare una vita quasi da emarginati e per prendersi le proprie rivincite. Proprio come in un videogioco, ci sono da superare dei quadri, prove che servono a testare la resistenza e la perseveranza di questi giovani e meno giovani che vedono nel videogioco una terra dell’abbondanza da una parte, ma anche una via di fuga da una realtà che non riescono a fare propria

Niente di diverso rispetto a quanto accade con il cinema

Un sogno che equivale a quello della cameriera dell’Iowa che va a Hollywood per diventare una stella. Solo che oggi sono fatte di pixel.

Di questo, e di altre cose, abbiamo parlato direttamente con il regista, Alessandro Redaelli.