Anna Foglietta, la nostra intervista social a Ciak in Mostra

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Anna Foglietta

Dal successo de La mafia uccide solo d’estate alla sezione Orizzonti della Mostra  del cinema di Venezia: è il percorso tutto in ascesa di Anna Foglietta che al Lido presenta Un giorno all’improvviso, opera prima del regista Ciro D’Emilio. Nel film Anna interpreta Miriam, la madre dolce ma fortemente problematica di Antonio che ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Abbiamo incontrato l’attrice per la nostra intervista social, dove ha risposto alle vostre domande.

Com è stato interpretare Miriam? Ti sei sentita vicina al tuo personaggio?
Miriam è totalmente lontana da me, ringraziando il cielo! È una donna affetta da una patologia psichiatrica. Nel momento in cui si diventa madri anche la psiche subisce una mutazione perché si diventa responsabili di una creatura che dipende in tutto e per tutto da te. Entrano così in gioco delle dinamiche emotive incredibili e imprevedibili. È difficile essere giudicanti nei confronti delle donne che non riescono a fare fronte in maniera lineare a questa esperienza. Miriam è una di queste, è affetta da una patologia precisa: è una narcisista patologica. Non empatizza con nessuno neanche con il proprio figlio e crede che le debba essere riconosciuto a livello sociale un primato assoluto e quando questo non avviene, essendo una persona disturbata, diventa collerica e violenta verso se stessa e verso gli altri. Quindi la distanza da me è totale, non mi permetto di giudicarla ma con il mio lavoro cerco di restituirne in maniera quasi chirurgica l’essenza e le sfumature della sua personalità.

Perché hai scelto di affidarti a Ciro D’Emilio, un regista giovane alla sua opera prima?
Mi sono fatta convincere dalla storia e dalle lunghe chiacchierate che ho fatto con Ciro. Ho visto un suo cortometraggio, Piove, che ha vinto moltissimi premi: la sensibilità di quel progetto mi ha spinta ad accettare di calarmi in questa avventura e gli sono molto riconoscente.

Un giorno all'improvviso

Hai un gesto scaramantico che fai prima di andare in scena?
Sì, di solito mi carico come uno degli All Blacks, guardandomi allo specchio faccio strani gesti e cerco di incoraggiarmi. E poi devo sempre la fare la pipì prima del “Chi è di scena”!

Ti piacerebbe recitare in un sequel di Perfetti Sconosciuti?
Non credo che sarebbe possibile. Ormai quelle coppie sono perse! Solo Caronte può prenderle e traghettarle nell’aldilà! Non penso che farei un sequel anche perché, magari sono stata fortunata, mi è venuto bene quel personaggio una volta e potrei rovinarmi con le mie stesse mani riprovandoci.

perfetti sconosciuti

Preferisci lavorare per il cinema o per la Tv?
Quello che conta è sempre la storia. Credo che La mafia uccide sono l’estate sia una della cosa più belle che la televisione di Stato abbia mai prodotto. Una serie con un linguaggio nuovo e con un grande coraggio. Però mi piace alternare cinema e Tv perché credo che sia il segreto per una carriera lunga. Il teatro ogni tanto è una tappa fissa perché è come un tonico per i muscoli!

Sei la presidente di Every child is my child. Di quali progetti vi occupate?
È una onlus nata un anno e mezzo fa e si occupa della tutela dei minori in Siria. Abbiamo tre progetti: due al confine sirio-turco e uno a Idlib. Uno si chiama Plaster School di Reyhanli (Turchia) che garantisce a 80 bambini formazione, supporto psicologico e cibo. Un altro è il “Progetto Pane” che attraverso l’acquisto di farina sfama oltre 200.000 persone e infine c’è “Hope School” per dare l’opportunità a donne e bambine di imparare i mestieri più semplici (la sarta, la cuoca, ecc.) utili per garantirsi un futuro sperando che questa maledetta guerra termini.