Laura Luchetti, un nuovo film e due serie tv per la nuova direttrice di Spello

Dal Festival in Umbria la regista parla dei prossimi progetti

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“Una bellissima sfida che affronterò con slancio, impegno, amore e un po’ d’anarchia femminile!” aveva detto parlando del Festival del Cinema Città di Spello del quale è diventata direttrice artistica, ma per Laura Luchetti le sfide non finiscono qui. Oltre a quello che lei stessa definisce un “Festival unico e speciale”, la regista di Nudes e Fiore Gemello conferma di essere al lavoro su due serie e annuncia il suo nuovo film, un adattamento di La bella estate di Cesare Pavese.

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Impegnata a preparare la dodicesima edizione del Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – dove ha inaugurato due nuovi premi: per il Miglior casting e per la Miglior animazione – in programma dal 10 al 19 marzo 2023, la cineasta ha raccontato all’ANSA di esser pronta a iniziare le riprese a settembre a Torino, presentando l’avventura che l’attende:

“E’ un romanzo di formazione sensuale di una sedicenne, che si appresta a vivere la propria sessualità e cerca di capire chi vuole amare. Penso sia una storia sulla libertà più grande, quella di amare chi si desidera e questo il grande Pavese lo diceva già in un libro scritto nel 1949”.

Protagonisti, due donne, Ginia ed Amelia, ma soprattutto – di nuovo – “un cast soprattutto di ragazzi”. “Amo moltissimo lavorare con loro perché hanno davanti il futuro, hanno un entusiasmo enorme e ti fanno vedere il mondo con i loro occhi – aggiunge. Dichiarandosi attratta “da storie che parlano di grandi cambiamenti e La bella estate è un film così, un racconto estremamente moderno e una storia universale, sul cambiamento di una ragazza e di un corpo. Su una storia d’amore desiderata e una vera”.

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Quanto alle serie tv in lavorazione, non è dato saperne altrettanto. Grande riserbo soprattutto su quella ispirata dalle storie della fumettista cult Fumettibrutti, alias di Josephine Yole Signorelli, della quale dice solo che “è in scrittura, per ora preferisco ancora non svelare troppo”. Meglio dunque aspettare l’adattamento del primo dei tre romanzi brevi pubblicati da Einaudi nel 1949.