Il documentario My Father’s Diaries del regista bosniaco Ado Hasanović ha vinto il Premio della Giuria per il Miglior Documentario e il Premio del Pubblico alla 21ª edizione del Bosnian-Herzegovinian Film Festival (BHFF), tenutasi a New York in questi giorni.
La giuria ha assegnato all’unanimità il premio con la seguente motivazione: “La proiezione si è svolta al SVA Theatre di Manhattan davanti a un pubblico numeroso ed emozionato. Il film, che segna il debutto nel lungometraggio documentario di Ado Hasanović, è un’opera intima e potente che intreccia memorie personali e storia collettiva“.
My Father’s Diaries sarà programmato a Roma nel corso dell’ottava edizione dell’Euro Balkan Film Festival (30 ottobre- 6 novembre 2025).
“My Father’s Diaries“, ha detto il regista (nato nel 1986 a Srebrenica, dove nel 2024 ha fondato il Silver Frame FF) “è un meta-documentario sulla mia difficoltà nel cercare di parlare di e con mio padre. Per questo le immagini sono nude e graffianti… La storia è raccontata in prima persona, come se stessi scrivendo un diario: la difficoltà di trovare un modo per comunicare con mio padre, i suoi terribili ricordi e il senso di gratitudine di essere sopravvissuti”.

La trama del doc
È l’agosto del 1993 quando Bekir Hasanović scambia una moneta d’oro per la videocamera con cui, da quel momento, filmerà la vita di ogni giorno a Srebrenica. Le immagini che registra nei giorni della guerra con la sua troupe improvvisata – formata da Ben, John & Boys – danno vita al ritratto inaspettato di una popolazione smarrita, ma che mantiene un fiero legame con la realtà senza rinunciare alla giusta dose di umorismo. Ado, figlio di Bekir, parte da queste immagini e dalle pagine dei diari del padre per ricostruirne la figura e per capire, insieme alla madre Fatima, come abbia fatto a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio di Srebrenica.