“Dickens, l’uomo che inventò il Natale”: la recensione

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The Man Who Invented Christmas, Irlanda/Canada, 2017 Regia Bharat Nalluri Interpreti Dan Stevens, Christopher Plummer, Jonathan Pryce Distribuzione Notorius Pictures Durata 1h e 44′

Al cinema dal 21 dicembre 2017 

LA STORIA – Famiglia numerosa, tenore di vita troppo alto e gli ultimi tre romanzi pubblicati andati malissimo. Non ha grandi prospettive dinanzi il celebre Charles Dickens, tanto più che ha promesso un nuovo romanzo da pubblicare prima di Natale, cioé in poche settimane. Ma tra un racconto della tata dei suoi figli, la sua immaginazione e qualche incontro per Londra, il magnifico scrittore comincia a elaborare una storia che sia contemporaneamente spaventosa e commovente. E la sua mente si riempie dei fantasmi dei personaggi a cui darà vita.

L’OPINIONE – Adattamento da un romanzo biografico di Les Stanford, il film è il racconto “fatato”, ora allegro ora ricco di pathos, della nascita di uno dei più grandi best seller della storia della letteratura. Soprattutto è la conferma di uno “specifico” stile british nel rileggere e riammodernare, con humour e tocchi contemporanei che non stonano, la propria storia più gloriosa e paludata. Uno spirito understadment che l’indiano di ottimo curriculum -specie in tv- Bharat Nalluri ha saputo centrare e mantenere. La ricostruzione è spigliata e accurata (un Londra Vittoriana ripulita e indaffarata) così come il ritmo della narrazione: dentro, come ogni pacco regalo per le feste che si rispetti (che poi di questo si tratta, senza alcuna pretesa in più se non commuovere e divertire con intelligenza), ci stanno gag, battute, personaggi bizzarri (vedi anche il papà bislacco e dissipatore di Charles, interpretato da Jonathan Pryce), traumi infantili (che produrranno più di uno stimolo letterario allo scrittore).

Molto nella parte gli attori, specialmente il sapido Dan Stevens (Dowtown Abbrey, La Bella e la bestia) e l’austero Christopher Plummer, perfettamente in palla nonostante i suoi 88 anni (e lo rivedremo presto nel prossimo film di Ridley Scott, chiamato in tutta fretta a sostituire l’ora impresentabile Kevin Spacey in Tutti i soldi del mondo), nei panni torvi di Ebenezer Scrooge (pare che sia il più vecchio attore ad aver interpretato questo ruolo), qui peraltro non privo di un certo umorismo da personaggio in cerca di autore.

Probabilmente (anzi: sicuramente) la storia della nascita del Canto di Natale non è andata propriamente così, ma non importa, siamo a Fantasyland e ogni cosa viene concessa, purché filtrata, come in questo caso, da rozzezze narrative, smancerie dozzinali e furbate da acchiappasoldi.

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