Arriva sul web il primo trailer Sangue del mio sangue, nuovo e atteso film di Marco Bellocchio che tre anni dopo Bella addormentata torna in concorso alla 72. Mostra del Cinema di Venezia. Interamente girato a Bobbio – città d’origine del regista, set del suo primo lavoro I pugni in tasca e dove ogni estate tiene il laboratorio per giovani Fare Cinema – il film, il cui arco temporale si svolge a cavallo tra due epoche, il Seicento e i giorni nostri, racconta di Federico, un giovane uomo d’armi che viene sedotto, come il suo gemello prete, da suor Benedetta condannata per questo ad essere murata viva nelle antiche prigioni del paese. Nello stesso luogo, secoli dopo, tornerà un altro Federico, sedicente ispettore ministeriale, che scoprirà che l’edificio è ancora abitato da un misterioso Conte, che vive solo di notte.
Sangue del mio sangue prende vita in modo del tutto inaspettato: «Il film nasce dalla scoperta casuale delle antiche prigioni di Bobbio e mi ha ispirato la storia di Benedetta, una monaca murata viva nella prigione convento di Santa Chiara. Mi parve che questa storia dissepolta da un passato così remoto meritasse un ritorno al presente dell’Italia di oggi e più precisamente in un’Italia di paese, Bobbio, che la modernità, la globalizzazione hanno ormai cancellato » ha dichiarato Bellocchio. Il regista piacentino per questa nuova opera ha riunito attorno a sé la sua âfamigliaâ cinematografica, con cui ha da lungo tempo un sodalizio artistico e umano. L’indimenticabile Aldo Moro di Buongiorno, Notte Roberto Herlitzka, il figlio Pier Giorgio Bellocchio che ha fatto esordire bambino nel cinema, per poi dirigerlo in vari suoi film. E ancora Alba Rohrwacher, l’attrice ucraina Lidiya Liberman, Toni Bertorelli, Bruno Cariello e Filippo Timi straordinario protagonista di Vincere, nel quale ha lavorato anche Fausto Russo Alesi.
Rudy Ciligot
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