Addio a Ludovica Modugno, doppiatrice e attrice a tutto tondo

La voce di tante grandi star di Hollywood era malata da tempo.

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Ludovica Modugno

A 72 anni ci ha lasciato una voce storica e una presenza costante del mondo dello spettacolo italiano, Ludovica Modugno è morta a Roma per le crescenti complicazioni di un malore che l’aveva colpita a giugno, impedendole di tornare sul palco del Centro Teatrale Bresciano, per il “Ritter, Dene, Voss” di Thomas Bernhard per la regista Elena Sbardella.

Sorella dell’attore e direttore del doppiaggio Paolo Modugno e vedova dell’attore e doppiatore Gigi Angelillo, l’attrice e doppiatrice aveva esordito nel 1953 a 4 anni, nel primo romanzo sceneggiato prodotto e trasmesso in Italia, Il dottor Antonio. Prestando la voce al bambino spagnolo protagonista di Marcellino pane e vino, nel 1955, e debuttando in teatro l’anno dopo nell’Alcesti di Euripide inizia la sua carriera artista.

Che la porta sul grande schermo nel 1969 in Italiani! È severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate di Vittorio Sindoni. E in molti titoli anche di grandi nomi del calibro di Maurizizo Ponzi, Umberto Marino, Michele Placido, Duccio Camerini, Ferzan Özpetek (Il bagno turco, solo in voce), Marco Risi, Paolo Virzì, fino al ruolo di mamma di Checco Zalone nel Quo vado? di Gennaro Nunziante.

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Tanti sceneggiati televisivi – da Cime tempestose a Il maresciallo Rocca e Distretto di Polizia – e una presenza costante sui palcoscenici teatrali. Con la compagnia L’albero, fondata nel 1978 con Gigi Angelillo con la quale produce e interpreta numerosi spettacoli, arrivando a vincere nel 2008 il premio come migliore attrice teatrale italiana dell’Associazione nazionale critici di teatro.

L’abbiamo sentita guardando a Glenn Close, Cher, Angelica Huston, Julie Christie, Jacqueline Bisset, Hanna Schygulla, Emma Thompson, Julianne Moore, Meryl Streep, Fiona Shaw, Charlotte Rampling. Attraverso la sua voce, continueremo a ricordarla.