Addio a Ryan O’Neal, il Barry Lyndon di Stanley Kubrick

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Ryan O'Neal

Aveva 82 anni Ryan O’Neal, attore entrato nella storia del cinema per essere stato protagonista di Love Story, uno dei film di maggiore successo della storia del cinema, e per avere interpretato Barry Lyndon nel capolavoro che Stanley Kubrick trasse dal romanzo di William Thackeray. L’attore è morto l’8 dicembre 2023, le cause della morte non sono state rese note, ma è noto che fosse affetto da molti anni da leucemia e da un cancro alla prostata.

Nato il 20 aprile del 1941 a Los Angeles.

O’Neal approdò alla recitazione dopo avere tentato la carriera di pugile, sport in cui aveva dimostrato il suo talento sin dall’adolescenza e che in seguito gli sarebbe servito anche nel cinema.

Figlio di una scrittrice e di uno sceneggiatore televisivo, iniziò la carriera d’attore in Germania neanche ventenne, per poi ottenere nel 1964 un ruolo nella soap Peyton Place, tratta dal romanzo di Grace Metalious, scandaloso bestseller nella puritana americana degli anni Cinquanta. La serie fu uno dei maggiori successi televisivi di quegli anni e O’Neal assunse a una incredibile popolarità, che lo portò in seguito ad approdare al grande schermo.

Assai fortunato per lui fu l’incontro con lo scrittore e sceneggiatore Erich Segal.

Autore della sceneggiatura de I formidabili, film sportivo di Michael Winner. Segal, che aveva scritto anche la sceneggiatura di Yellow Submarine per i Beatles, fu contattato da Robert Evans, il vice-presidente della Paramount degli anni d’oro, quando a quest’ultimo capitò tra le mani la sceneggiatura da lui scritta di Love Story. Evans capì di avere a disposizione una miniera d’oro, ne acquisì i diritti e addirittura chiese a Segal di scrivere un romanzo tratto dallo script che sarebbe uscito prima del film.

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Il romanzo fu un successo, ma dopo numerosi rifiuti da parte di attori già affermati, la scelta del protagonista da affiancare a Ali McGraw cadde su Ryan O’Neal proprio su suggerimento dello stesso Segal.

Love Story fu uno dei più grandi successi della storia del cinema

Ma nonostante ciò la carriera di O’Neal non prese il volo, sebbene il suo film successivo, Ma papà ti manda sola? di Peter Bogdanovich, in cui aveva come partner femminile Barbra Streisand, all’epoca probabilmente la più grande star di Hollywood, fu un altro successo.

Con Bogdanovich lavorò in altri due film, il magnifico Paper Moon, in cui aveva come partner femminile la figlia Tatum, che vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista nel 1973, e poi in Nickelodeon, una celebrazione dei cinema degli anni Venti.

Nel mezzo arrivò la chiamata di Stanley Kubrick che lo volle per interpretare Redmond Barry Lyndon. O’Neal ha sempre considerato questo film un passo falso nella sua carriera, per il tempo passato sul set, circa un anno di riprese, e per la tiepida accoglienza avuta dalla critica e dal botteghino all’epoca. Oggi Barry Lyndon è considerato uno dei più grandi film della storia del cinema.

La carriera successiva di Ryan O’Neal è stata caratterizzata da molti rifiuti eccellenti, un dimenticabile sequel di Love Story, Oliver’s Story, per cui comunque si assicurò un cachet di tre milioni di dollari, e alcuni film memorabili.

Driver l’imprendibile (1978) di Walter Hill è certamente uno di questi (che sarebbe poi stato d’ispirazione a Nicolas Winding Refn per Drive), e, l’anno successivo, Ma che sei tutta matta?, film che lo vede riunirsi con Barbra Streisand e in cui interpreta un pugile ormai ritirato che torna sul ring (e per cui ottenne un altro stipendio principesco per gli standard dell’epoca)

Nello stesso anno inizia la sua lunga relazione con Farrah Fawcett, che durò, tra alti e bassi fino alla morte di lei nel 2009.

Nel 1989 recita in Uno strano caso, deliziosa commedia diretta da Emile Ardolina in cui fa da mentore a un giovanissimo Robert Downey Jr.

L’ultimo suo ruolo di rilievo è nella serie Bones.