I due antieroi Galli nati dai fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo tornano sul grande schermo con Asterix & Obelix – Il Regno di Mezzo portando a cinque il numero di lungometraggi di uno dei franchise più celebri e redditizi del cinema francese.
IL FATTO
Siamo nel 50 a.C. L’Imperatrice della Cina viene imprigionata in seguito a un colpo di stato fomentato da Deng Tsin Qin, un principe traditore. Aiutata da Graindemaïs, un mercante fenicio, e dal suo fedele guerriero Tat Han, la principessa Fu Yi, unica figlia dell’Imperatrice, fugge in Gallia per chiedere aiuto ai due valorosi guerrieri Asterix (Guillaume Canet) e Obelix (Gilles Lellouche), conosciuti anche in Cina per la loro forza sovrumana (ottenuta, fin da quando erano bambini, grazie alla loro magica pozione). I nostri due inseparabili Galli, accecati dall’amore per la Principessa (di cui è infatuato Asterix) e per la sua guardia del corpo, Gancio (la nuova cotta di Obelix), accettano la missione e partono per una una grande avventura in Cina.
Nel frattempo Cesare (Vincent Cassel), sempre assetato di nuove conquiste e desideroso di riconquistare la sua amata Cleopatra (Marion Cotillard), parte per una spedizione parallela con il suo potente esercito, capitanato dall’eroico soldato Caius Antivirus (Zlatan Ibrahimović) alla conquista del medesimo Paese.
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L’OPINIONE
Dopo i risultati contrastanti degli ultimi due capitoli, Asterix alle Olimpiadi (2008) e Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà (2012), la produzione affida a Guillaume Canet il compito di dare alla saga una ‘rinfrescata’, sia in termini di idee, sia di distribuzione dei ruoli, mettendogli in mano una macchina produttiva da 65 milioni di euro. Un compito non esente da pressioni e il primo a saperlo è Canet stesso, che alla vigilia del debutto nelle sale francesi ha sottolineato come sia importante che il film “funzioni per l’industria” e che se dovesse fallire “non ci saranno più finanziatori ad investire in questo tipo di film”.
E allora ecco che di fronte a una tale sfida artistica e finanziaria, partita già in netta salita con i ritardi del Covid e l’annullamento delle riprese in Cina, il regista di Grandi bugie tra amici si assicura la presenza di alcuni fedelissimi, a partire dalla moglie Marion Cotillard (nei panni di un’isterica Cleopatra) e dall’amico Gilles Lellouche (che sceglie come Obelix al fianco del suo Asterix, dopo l’addio di uno stanco Gérard Depardieu). A loro affianca star pescate da quasi tutti i settori dell’intrattenimento, dall’esperto Vincent Cassel (suo padre, Jean-Pierre Cassel era apparso in Asterix alle Olimpiadi nei panni del druido Panoramix) a Zlatan Ibrahimović, campione di Francia con il PSG e sempre più a suo agio davanti la macchina da presa, fino alla conduttrice statunitense Julie Chen e la pop star Angèle.
Mescolare una sfilza di star e pensare che da sole possano bastare per portare a casa la partita risulta, tuttavia, uno dei (non pochi) difetti di questo Asterix & Obelix – Il Regno di Mezzo, un film molto pigro narrativamente parlando, che gira in tondo e manca fortemente di rilegatura, a discapito di una non-trama, ma soprattutto di un umorismo fin troppo fuori le righe, fatto di gag verbali, imitazioni e giochi di parole che sì, hanno sempre contraddistinto i film di Asterix e Obelix e che sì, fanno sorridere, il più delle volte, ma che nel 2023 hanno davvero troppa poca appetibilità per il pubblico (i soldati scemi di Cesare che parlano in forte romanaccio… ancora?!). Nel marasma di gag, quello che ne è esce meglio è sicuramente l’egocentrico e innamorato Giulio Cesare di Cassel, ma anche Ibrahimović fa il suo con sole due scene in cui è riuscito a lasciare il segno.
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Tutti i precedenti capitoli della saga: Asterix & Obelix contro Cesare (1999), Asterix & Obelix – Missione Cleopatra (2002), Asterix alle Olimpiadi (2008) e Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà