Baron Cohen: “Ho realizzato Borat 2 perché ho sentito la democrazia in pericolo”

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Borat 2, realizzato in gran segreto da Sacha Baron Cohen, ha sorpreso un po’ tutti qualche mese fa, sia per il segreto della sua esistenza tenuto fino a pochi giorni dall’arrivo su Amazon Prime Video, sia perché l’attore aveva detto di non voler più girare film “in incognito” dopo Bruno. Cohen ha dunque spiegato i motivi che lo hanno spinto a tornare nei panni del giornalista kazako.

Era il suo modo di reagire a ciò che stava succedendo negli Stati Uniti e un po’ in tutto il mondo, e di contribuire a “salvare la democrazia”.

Sentivo che la democrazia fosse in pericolo, vedevo che le vite delle persone fossero in pericolo e mi sono sentito spronato a finire il film. Originariamente avrebbe dovuto essere sui pericoli di Trump e del Trumpismo. Il coronavirus ha dimostrato che c’è un effetto letale nel diffondere bugie e teorie complottistiche. Non voglio egoisticamente implicare che le persone avrebbero guardato Borat e non avrebbero votato per Trump, ma quello era lo scopo. Non ho voluto ritardare l’uscita del film perché l’obiettivo era di trovare un modo per far guardare il film a quanta più gente fosse possibile prima del 3 Novembre.”

Potrete trovare il sequel di Borat sulla piattaforma di Amazon Prime Video mentre qui potrete trovare la nostra recensione.