In attesa di scoprire il programma ufficiale della 42° edizione (in programma tra l’8 e il 12 maggio prossimi), che sarà annunciato ad aprile 2024, il Bellaria Film Festival 2024 annuncia un libro e una retrospettiva pensati per celebrare la storia di una manifestazione sempre più radicata nel territorio e legata alle sue radici.
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La pubblicazione edita da minimum fax e intitolata Controcampo italiano: cinque registi per immaginare un paese di Daniela Persico nasce da un lavoro di sistematizzazione dell’archivio del Festival, avviato già a partire dal 2023, grazie al contributo ricevuto dal Ministero della Cultura, e si propone di guardare alla lunga storia del BFF, manifestazione che negli anni ha accolto numerosi registi e generato riflessioni critiche, costituendo un archivio ampio e ricco composto da materiali video, fotografie, lettere, alcune pubblicazioni e numerosi film.
Questo primo titolo nato dalla collaborazione tra il Festival e la casa editrice sarà presentato dunque durante le giornate del festival di quest’anno, e verterà intorno a cinque autori, figure chiave tanto per l’audiovisivo italiano quanto per il festival di Bellaria: Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani.
Dalla pubblicazione di questo testo, nasce poi la volontà di accompagnare lo scritto con una retrospettiva omonima, che avrà luogo sempre durante i giorni del festival, dedicata agli autori sopracitati.
Questi i lungometraggi e i corti di Controcampo italiano:
Vito e gli altri, di Antonio Capuano
Confortorio, di Paolo Benvenuti
Giro di lune tra terra e mare, di Giuseppe Gaudino
Lo Zio di Brooklyn, di Franco Maresco
Gli occhi stanchi, di Corso Salani
Illuminati, di Franco Maresco
Il cartapestaio, di Paolo Benvenuti
Aldis, di Giuseppe Gaudino
La sinossi del libro:
Il cinema restituisce da sempre, a volte persino inconsapevolmente, un’immagine del proprio Paese. Ma ci sono alcuni autori il cui sguardo rivela qualcosa di più: il desiderio di uno scenario possibile entro cui stare e agire, la presa di consapevolezza di un’altra storia in atto, la sovversione del reale come disvelamento di un atto celato nel presente. In un momento significativo della storia italiana, e dell’immagine audiovisiva, cinque autori hanno mosso i loro primi passi dischiudendo un antidoto nei confronti dell’immagine televisiva imperante, pronta a ridurre ogni discorso.
Questo libro raccoglie i loro percorsi: Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani, raccontati attraverso le penne di critici che li hanno amati e seguiti come Mario Blaconà, Alessandro Del Re, Beatrice Fiorentino, Emiliano Morreale, Giona A. Nazzaro, Dario Zonta e gli scritti di alcuni registi come Alessandro Comodin, Giovanni Cioni, Miguel Gomes, Radu Jude e Sylvain George. Tutti attivi dagli anni Novanta, sono i protagonisti di una storia “interrotta” del cinema italiano. Si sono ritrovati a lottare contro un sistema che preferiva semplificare, fino allo svuotamento, al posto che porsi nuovi interrogativi, ma – nonostante tutto – hanno lasciato opere seminali per il cinema a venire. In un momento in cui altre trasformazioni stanno attraversando il panorama indipendente italiano, ripercorrere il loro percorso implica assumere una nuova consapevolezza domandandosi ancora una volta le ragioni del fare cinema.
Il libro si compone di quattro interviste, realizzate da importanti critici cinematografici ai registi e un approfondimento dedicato a Corso Salani, scomparso prematuramente. Lo scopo non vuole essere tanto la mappatura, altri autori hanno partecipato a quel fermento, quanto tessere dei nessi con l’attuale panorama del cinema indipendente italiano, facendo riscoprire dei film capitali al pubblico più giovane, verso cui Bellaria è da sempre molto attenta.
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