Cani arrabbiati di Mario Bava avrà un remake americano

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cani arrabbiati

Cani arrabbiati, uno dei film più celebri della filmografia di Mario Bava, avrà presto un remake americano. Tra i produttori esecutivi anche Alfredo Leone che produsse l’originale nel 1974, mentre questa volta saranno Samuel Franco ed Evan Kilgore a costruire le fondamenta del film.

Cani arrabbiati è la storia di tre criminali che prendono in ostaggio una donna, un uomo e un bambino per agevolare la loro fuga dalla polizia.

Tratto dal racconto Man and Boy di Michael J. Carroll, Cani arrabbiati è un film con una storia che già di suo andrebbe raccontata al cinema. Durante le riprese il produttore Roberto Loyola dichiarò bancarotta con la conseguenza che il film non venne di fatto terminato e andò a finire su uno scaffale per vent’anni.

Finché non iniziarono a circolare delle versioni home video, con alcune scene parzialmente rigirate e un rimontaggio generale. Una delle versioni fu curata dal figlio di Mario, Lamberto, anche lui regista.

Non è il primo remake, anche sa sarebbe più corretto dire adattamento del racconto. Nel 2015 infatti ne è stata fatta una versione con protagonisti Lambert Wilson e Virginie Ledoyen dal titolo Enragés, presentata al Festival di Cannes.

La sceneggiatura di questa versione americana è stata emendata dell’originale maschilismo e adattata per farne un thriller ambientato ai giorni nostri. Il progetto dei produttore è farne una trilogia.

Mario Bava è stato un maestro del cinema italiano, famoso soprattutto per i suoi horror, come La maschera del demonio, tanto per ricordare uno dei più belli della sua produzione. Nel corso degli anni è stato un punto di riferimento per cineasti come Martin Scorsese, John Carpenter, Tim Burton, Quentin Tarantino, Guillermo Del Toro e naturalmente Dario Argento.

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Quindi, per quanto riguarda questa nuova versione addomesticata per i tempi che corrono, certamente resterà poco di un film girato in un momento storico molto diverso che permetteva a un regista iconoclasta come Mario Bava una libertà di espressione e di provocazione ben diversa. Vedremo cosa ne verrà fuori.