Ciak d’oro, va a Regina il premio Cult Movie

Inizia la stagione dei premi anche per Ciak.

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Ciak d'oro

Nasce il Ciak d’Oro Cult Movie ed il film Regina di Alessandro Grande ad aggiudicarsi per la prima volta il riconoscimento assegnato dalla nostra redazione. Il premio è stato consegnato nella giornata di chiusura della prima edizione del Bardolino Film Festival, nelle mani del regista e del protagonista maschile del film, Francesco Montanari.

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Un premio nato per accendere i riflettori su «dei film speciali, come lo è Regina, che a causa della pandemia si è visto poco, ma che dopo essere passato al Torino Film Festival ha fatto un percorso di festival, piattaforme e finalmente anche in sala, facendosi scoprire dal pubblico che sta apprezzando un’opera realizzata con grande cura e passione» come ha sottolineato durante la consegna del premio il direttore di Ciak Flavio Natalia.

«Sono felicissimo per questo premio» ha dichiarato il regista. «Compro Ciak da sempre, per me è sempre stato un punto di riferimento e ricevere questo riconoscimento per il mio primo lungometraggio è un segno del destino. Regina è un film sincero, fatto con grande passione da ogni componente del cast e della troupe, questo Ciak d’Oro va a ognuno di loro».

Mancava all’appello della consegna del premio la giovane protagonista Ginevra Francesconi, impossibilitata perché aveva il giorno dopo l’esame di maturità, ma che proprio lo stesso giorno in cui Regina veniva premiato da Ciak ha ricevuto la bella notizia del Nastro d’Argento come Giovane Talento, ulteriore riprova della qualità del film.

«Avevo scelto Ginevra quando aveva sedici anni e per interpretare Regina ha preso per un anno lezioni di canto e di chitarra, giusto per far capire la serietà di questa giovane attrice».

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Francesco Montanari in Regina interpreta un padre amorevole, finché non accade qualcosa che cambierà per sempre la vita sua e di sua figlia.

«Fare il padre senza esserlo mi ha fatto capire che non avrò mai figli. Scherzi a parte, è stata una bellissima esperienza, e se nel film ero il padre dai due volti, sul set con Ginevra ho fatto più lo zio severo, ma sempre amorevole».