Commando, le curiosità del cult con Arnold Schwarzenegger

Gli infortuni, i protagonisti mancati e i sequel, veri e falsi

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Commando

2. Alyssa Milano

Senza considerare il Old Enough di Marisa Silver (1984), Alyssa Milano aveva già al suo attivo le riprese della prima stagione della serie televisiva Casalingo Superpiù quando iniziò a lavorare al film. Sul set del quale – come lei stessa racconta – Arnold Schwarzenegger era particolarmente protettivo nei suoi confronti, arrivando persino ad aiutarla a fare i compiti.

 

3. Gli stunt

I 2.000.000 di dollari ricevuti da Arnold Schwarzenegger per questo film furono decisamente ben spesi, visto che fu lui stesso a eseguire molte delle sue acrobazie (anche per la difficoltà dei produttori a trovare una controfigura per l’ex culturista). Una scelta che comportò sgradevoli conseguenze – per l’attore – come la lussazione di una spalla e diversi punti di sutura, dovuti a un taglio causato da uno dei coltelli usati. Per non parlare delle tre volte in cui è stato portato in ospedale e del taglio sulla fronte che lo vediamo sfoggiare all’inizio del film, ovviamente reale.

4. Fanta casting

Chissà se avremmo visto la scena d’amore girata e poi tagliata perché giudicata poco convincente con un’altra diversa da Rae Dawn Chong. Di assodato c’è che invece della piccola Jenny avremmo potuto avere una tra Winona Ryder, Shannen Doherty, Elisabeth Shue, Drew Barrymore, Jennifer Connelly e Patricia Arquette, tutte presenti ai provini per il ruolo.

E se il regista Mark L. Lester aveva pensato a Raul Julia per il ruolo di Arius (poi andato a Dan Hedaya, spinto dal produttore Joel Silver) e Wings Hauser era stato scelto per il ruolo di Bennet (poi andato a Vernon Wells), prima di essere licenziato nel primo giorno di riprese, la sceneggiatura inizialmente era stata scritta con in testa Gene Simmons come protagonista. Dopo il rifiuto di questi, durante lo sviluppo del film, ci si orientò su Nick Nolte prima di scegliere Arnold Schwarzenegger.

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5. Il vero sequel

nel 2011 Mark L. Lester ha raccontato che, nel maggio di quell’anno, incontrò in aereo il capo della Twentieth Century-Fox al quale disse di voler comprare i diritti del sequel di Commando per due milioni di dollari, perché “c’erano siti web dedicati, una enorme fanbase e gente che conosceva ogni battuta del film“. ‘Clamorosamente’, tre giorni dopo, la Fox annunciò un remake del film, diretto da David Ayer, che però non venne realizzato. Come anche quello di dieci anni dopo, con Schwarzenegger e Chong, che avrebbe dovuto intitolarsi Commando: Retribution.

 

Il trailer di Commando