È morto Ray Liotta

Ray Liotta è morto all'età di 67 anni. È stato il protagonista di Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese e de L'uomo dei sogni

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Ray Liotta

Ray Liotta, l’indimenticabile protagonista di Quei bravi ragazzi e interprete di tanti film di successo negli ultimi quarant’anni è morto all’età di 67 anni.

Le cause della morte non sono ancora chiare, ma l’attore sembra essere morto nel sonno nella Repubblica Dominicana, dove si trovava per le riprese del film Dangerous Waters.

Raymond Allen Liotta era nato a Newark il 18 dicembre 1954.

La cittadina del New Jersey che gli ha dato i natali gli aveva regalato anche l’inizio di una seconda giovinezza professionale, grazie all’importante ruolo nel film prequel della serie The Sopranos, dal titolo The Many Saints of Newark.

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Il suo debutto sul grande schermo è del 1983, con il film The Lonely Lady, ma è grazie al compianto Jonathan Demme che riesce ad avere il primo grande ruolo della sua carriera, quello del fidanzato criminale e violento di Melanie Griffith in Qualcosa di travolgente. Un’interpretazione che gli vale una meritata candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista nel 1987.

Dell’anno successivo è il melodramma Nick e Gino, dove recita al fianco del premio Oscar per Amadeus Tom Hulce, ma è nel 1989 che gli arriva un altro ruolo che lo consegnerà all’eternità.

Si tratta de L’uomo dei sogni, di Phil Alden Robinson, film diventato un cult nel corso degli anni e in cui Liotta interpreta il fantasma del giocatore di baseball Shoeless Joe Jackson.

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Merito di quella faccia che poteva essere da bravo ragazzo ingenuo di provincia, ma anche del più terribile dei bastardi, Liotta negli anni novanta diventa uno degli attori più richiesti di Hollywood. Grazie soprattutto all’opportunità che gli offre Martin Scorsese, ovvero di essere il protagonista di uno dei suoi film più belli.

Goodfellas, ovvero Quei bravi ragazzi, in cui si confronta con due mostri sacri come Robert De Niro e Joe Pesci. Liotta non è da meno e anche se non arriva la seconda candidatura, il monumentale affresco sulla malavita di Scorsese lo aiuterà a far crescere ulteriormente la sua carriera e spaziando in ogni genere.

La commedia romantica, per esempio, Corinna Corinna, in cui interpreta un padre vedovo che si innamora di un’inedita Whoopy Goldberg, o i film per ragazzi come Quando gli elefanti volavano, in coppia con Danny Glover.

Ma è nell’action e nel thriller che le sue qualità funzionano al meglio, come nel prison movie sci-fi Fuga da Absolom, negli anni diventato un guilty pleasure per gli amanti del genere, o nel solido neo-noir Specchio della memoria di John Dahl, al fianco della femme fatale di quegli anni Linda Fiorentino.

Nel 1997 è contrapposto a Sylvester Stallone nel solido poliziesco Copland, diretto da James Mangold, dell’anno successivo il solido poliziesco Phoenix, e nel 2001 deve vedersela niente meno che con il Dottor Lecter in Hannibal, di Ridley Scott, seguito del film di Jonathan Demme Il silenzio degli innocenti.

Nello stesso anno torna alla commedia nell’esilarante Heartbreakers, con Jennifer Love Hewitt e Sigourney Weaver, è ha un ruolo molto importante in Blow, diretto da Ted Demme, fratello di Jonathan, uno dei film che ha costruito il mito di Johnny Depp.

Dell’anno dopo è il notevole Narc, di Joe Carnahan, mentre nel 2003 James Mangold lo richiama per il thriller psicologico Identità.

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Più o meno da qui in poi la sua carriera è un alternarsi di ruoli da protagonista in b-movie, spesso direct to video, e parti da caratterista di lusso. Guy Ritchie lo vuole in Revolver, dove fa coppia con Jason Statham, Joe Carnahan lo chiama nuovamente per lo sfortunato Smokin’ Aces.

Negli ultimi due o tre anni, dopo una lunga serie di film, alcuni dei quali molto interessanti ma con poca fortuna, aveva ricominciato a lavorare in produzioni di ottimo livello.

Prima di andare sul set di Dangerous Waters aveva appena finito di girare le sue scene per Cocaine Bear, diretto da Elizabeth Banks, ed era nel cast del nuovo film di Coralie Farget, la regista di Revenge, dal titolo The Substance, ma non era ancora andato sul set che avrebbe diviso con Margaret Qualley e Demi Moore.