Edoardo Leo, ospite a Sanremo 2024 per Il Clandestino

L'attore, protagonista della serie Il Clandestino, sarà ospite al Festival giovedì 8 febbraio

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Edoardo Leo, Il Clandestino

Attore, regista, sceneggiatore, Edoardo Leo sarà ospite del 74esimo Festival di Sanremo giovedì 8 febbraio dove presenterà anche la serie Tv Il Clandestino, di cui è protagonista su Rai 1 dall’8 aprile.

Edoardo Leo

Globo d’oro nel 2023 come Miglior attore per Mia e Ciak d’oro nel 2020 come Migliore attore protagonista per La dea fortuna, dopo i due film scritti e diretti con Massimiliano Bruno, I peggiori giorni e I migliori giorni, e lo splendido omaggio offerto a Gigi Proietti nel suo documentario, Edoardo Leo, versatile artista, torna protagonista di una serie televisiva in attesa di vederlo presto nel suo nuovo lavoro Non sono quello che sono – The Tragedy of Othello di William Shakespeare, che lo ha impegnato alla scrittura, alla regia e nell’interpretazione di una rivisitazione personale e contemporanea del capolavoro del grande drammaturgo inglese.

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La serie tv Il Clandestino, diretta da Rolando Ravello, è una coproduzione Rai Fiction e Italian International Film – Gruppo Lucisano, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, scritta da Renato Sannio, Ugo Ripamonti, Michele Pellegrini, ed è interpretata oltre che da Edoardo Leo da Hassani Shapi, Alice Arcuri e Fausto Maria Sciarappa.

Il Clandestino, la trama

Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo dell’antiterrorismo, ha lasciato la polizia in seguito a un violento attentato che è costato la vita alla sua donna. Trasferitosi a Milano, lavora come buttafuori nelle discoteche, cercando di anestetizzare il dolore con l’alcol. Il muro che ha alzato tra se stesso e la vita comincerà a sgretolarsi quando incrocerà sulla sua strada Palitha (Hassani Shapi), un cingalese intraprendente e sopra le righe che lo trascinerà nell’idea di mettere in piedi un’improbabile agenzia investigativa. E così, in una Milano dai mille volti, dalle mille anime, dalle mille lingue e dialetti, Travaglia ritroverà a poco a poco il suo posto nel mondo, mettendosi al servizio degli “ultimi”, che la società non vuole vedere, e dei “primi”, che a causa della loro posizione non possono rischiare di essere visti. Un uomo che tutti a Milano, italiani e stranieri, chiamano “Il Clandestino”.