Emmy Awards 2022, un bilancio tra vittorie e clamorose sconfitte

Una cerimonia poco entusiasmante per premi prevedibili e deludenti sconfitte

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Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez, Only Murders in the Building

Questa notte al Microsoft Theatre di Los Angeles si è svolta la 74esima cerimonia di premiazione dei Primetime Emmy Awards, i premi televisivi più importanti degli USA, finalmente tornata allo splendore precedente la pandemia, ma dai contenuti molto meno interessanti che in passato.

Tutto è stato abbastanza prevedibile e le vittorie hanno lasciato la sgradevole impressione di essere andate alla stessa manciata di serie Tv già premiate in passato. Mentre la scia di delusioni per le sconfitte lasciata dalla seppur quasi infinita lista di categorie è grande.

In un’epoca, figlia dei numerosi lockdown, in cui la televisione con la variegata offerta dei diversi canali streaming sembra essere sul punto di soppiantare il grande schermo, solo cinque sono state sostanzialmente le serie Tv che hanno raccolto i premi più importanti: The White Lotus di HBO (cinque), Ted Lasso di Apple (quattro), Succession di HBO (tre), Abbott Elementary di ABC (due) e Squid Game di Netflix (due); altri nove ne hanno vinti uno a testa. A fronte di una lunga lista di prestigiosi e apprezzati titoli esclusi.

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Una cerimonia piuttosto piatta che ha deluso anche dal punto di vista politico. A meno di due mesi dalle cruciali elezioni di medio termine e mentre la tempesta post-Roe v. Wade incombe ancora, per non parlare della recente scomparsa della regina Elisabetta II, sorprende che nessuno dei discorsi dei vincitori abbia voluto toccare temi culturalmente o socialmente sensibili. Solo Jesse Armstrong, creatore di Succession, ha fatto un cenno: “Una grande settimana per le successioni, anche se ci sono stati più voti per la nostra vittoria che per il principe Carlo”.

Discutibile la vittoria di Ted Lasso, che dopo il trionfo della prima stagione nella scorsa edizione degli Emmy, per questa seconda, nonostante abbia sicuramente avuto i suoi fan, non ha ricevuto il precedente plauso universale. Senza considerare i degni avversari che aveva, tra cui la più snobbata Only Murders in the Building e Hacks.

Interessante è la vittoria di Lee Jung-jae, Miglior attore per Squid Game, primo interprete asiatico a vincere in questa categoria. La serie sudcoreana ha guadagnato anche il premio per la Miglior regia in una serie drammatica andato a Hwang Dong-hyuk.

Più ampio è invece il capitolo da dedicare alle sconfitte immeritate. La prima era arrivata già a luglio, quando This Is Us della NBC non compariva nemmeno tra le candidature agli Emmy.

Alla luce dei premi assegnati questa notte, però, è Only Murders in the Building a destare il maggior sconcerto. Solo vittorie nelle categorie tecniche per la serie in onda su Disney +, che, tra le sei candidature ai premi principali ricevute, non ne ha vinto nemmeno uno. Così come Better Call Saul di AMC, una delle serie Tv più recensite, non ha guadagnato alcun premio sulle 4 principali nomination che aveva.

Alcuni esperti avevano dato per vincenti Martin Short o Steve Martin per Only Murders in the Building, prevedendo anche la possibilità di un premio almeno per la produzione per la star Selena Gomez, snobbata nella categoria delle interpreti. Previsioni sbagliate anche per Barry della HBO, sei Emmy vinti nelle precedenti edizioni e 14 nomination in tutto in questa, le stesse di Severance, che non ha vinto alcun premio durante la cerimonia di questa notte.

Allo stesso modo Stranger Things ha ottenuto solo cinque vittorie tecniche, mentre Pam & Tommy solo un premio, per il miglior trucco. Escluse anche numerose altre serie Tv tra cui The Marvelous Mrs. Maisel (12 nomination in tutto e nessuna vittoria) e Yellowjackets (sette nomination, di cui sei tra i premi principali, e nessuna vittoria).