5 film da non perdere di Max von Sydow

Da "Il settimo sigillo" a "Molto forte incredibilmente vicino", alcune delle interpretazioni più significative dell'attore franco svedese scomparso a 90 anni l'8 marzo

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Da Bergman ai blockbusters. La carriera di Carl Adolf von Sydow (in arte Max, 1929-2020) ha attraversato il secolo, attivo dal 1949 (Bara en mor di Alf Sjoberg) all’ancora inedito Echoes of the Past di Nicholas Dimitropoulos. Più di 120 interpretazioni nel segno dell’ecclettismo e della professionalità e per lui suona calzante la famosa battuta di Stanislavskij (e guai a voi se chiedete chi è): “Non esistono piccoli ruoli, ma solo piccoli attori”. Dalla sua ponderosa carriera, abbiamo scelto 5 film da non perdere di Max von Sydow. E’ stata una fatica, ma eccole:

IL SETTIMO SIGILLO (1957) di Ingmar Bergman. Mentre la peste nera incombe e devasta, di ritorno dalla Crociate il cavaliere Antonius Block ingaggia una lunga partita a scacchi con la Morte. Una rigorosissima riflessione sull’esistenza dell’uomo e dell’ineluttabilità del dolore (premio della giuria a Cannes); il giovane Von Sydow regala così al cinema il suo volto austero e nobile. E’ il primo dei 14 film che l’attore ha recitato diretto dal Maestro, inutile dire che sono tutte o quasi opere fondamentali dell’intera storia del Cinema.

L’ESORCISTA (1973) di William Friedkin. Invecchiato appositamente per il ruolo (aveva allora 44 anni), Von Sydow è un esorcista tutto di un pezzo che lotta non solo contro il demonio (e con la inevitabile poca dimestichezza della semi debuttante Linda Blair), ma anche contro lo scetticismo del suo più giovane collega. Uno dei vertici del cinema horror, per l’attore svedese e una nomination ai Golden Globe (un po’ pochino) per una interpretazione scolpita nella memoria degli spettatori.

IL DESERTO DEI TARTARI (1976) di Valerio Zurlini. Probabilmente assieme a Cadaveri eccellenti (1976, di Rosi) la migliore interpretazione del Von Sydow made in Italy. Là nella fortezza Bastiano (nel romanzo di Dino Buzzati era Bastiani) i soldati consumano le loro vite in attesa di un nemico, i Tartari, che non arriva mai. Protagonista Jacques Perrin (sottotenente Drogo), ma lo svedese è un magnifico, travagliato (e asburgico) capitano Hortiz. David di Donatello e Nastro d’Argento per il film.

PELLE ALLA CONQUISTA DEL MONDO (1987) di Bille August . Da un libro di Martin Andersen Nexo. Intorno al 1860, la dura vita di due danesi, padre e figlio, molto poveri e costretti a emigrare  in Svezia. Momenti grami che l’amore paterno e l’immaginazione del piccolo trasfigurano. Oscar al film, Palma d’oro a Cannes e commozione generale. Per l’attore la prima nomination agli Oscar (ma vinse Hoffman per Rain man). Parziale consolazione per lui, il premio agli European Film Award.

MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO (2011) di Stephen Daldry. Tra i 5 film da non perdere di Max von Sydow c’è anche Molto forte, incredibilmente vicino. Per esorcizzare il dolore per la scomparsa del padre morto per l’attentato al World Trade Center, il piccolo Oskar Schell si mette a investigare su un enigma lasciatogli dal genitore. Indaga e si imbatte in vari personaggi, tra cui uno strano inquilino che non parla e un sì e un no tatuati sui palmi. Da un best seller di Jonathan Safran Foer, un mèlo con detection che ottenne due Nomination, al film e a Von Sydow, sempre come non protagonista.

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