Non sono stati in pochi a vedere Godzilla Minus One sul grande schermo, a dicembre, ma dopo la vittoria del Premio Oscar 2024 per i Migliori effetti speciali – conquistato da Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Tatsuji Nojima e lo stesso regista – il film di Takashi Yamazaki è in streaming, a disposizione di tutti gli abbonati Netflix da sabato 1 giugno.
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Un’uscita quasi a sorpresa (visto il minimo annuncio dato online sui social), e di certo sorprendente, che dopo una uscita limitata nelle sale cinematografiche internazionali non poteva non arrivare ad accontentare i tanti fan dell’ultima versione cinematografica del colossale kaiju giapponese. Che giusto un paio di mesi fa abbiamo visto di nuovo al fianco di Sua Maestà King Kong nel Godzilla e Kong – Il nuovo impero appartenente al cosiddetto Monsterverse.
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Un franchise che prosegue, o almeno promette di proseguire (con un terzo capitolo, in lavorazione), come anche le vicende del Godzilla della Toho film tanto amato da Steven Spielberg. Che potrebbe aver dato il giusto impulso alla realizzazione di un sequel del film nato per celebrare degnamente il 70esimo anniversario del lucertolone, che in questo caso vediamo tornare alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo i bombardamenti nucleari su Hiroshima e Nagasaki, in un Giappone devastato.
Così parlavamo di Godzilla Minus One su CIAK a marzo:
Stando a Wikipedia risulta essere il trentacinquesimo film della serie ufficiale, oltre al trentesimo prodotto da Toho […] Piace ritrovare un “decente” sembiante del mostro dal fiato radioattivo, quindi sorprendono non poco i riusciti “omaggi” a Lo squalo di Spielberg, a Dodes’kaden di Kurosawa e perfino a Il gusto del sakè di Ozu. Al centro della vicenda troviamo i traumi irrisolti della seconda guerra mondiale del giovane aviatore Koichi “colpevole” di non aver assolto i suoi doveri di kamikaze; Godzilla, mutato e potenziato dai testi militari statunitensi sull’atollo di Bikini, riemerge spesso e per distruggerlo occorrerà trovare una fantasiosa strategia militare. Drammi privati e collettivi si fondono a meraviglia con l’aggravante di un mostro che crea disastri su vasta scala. E questa volta ascoltando la citazione musicale della “marcia di Godzilla” di Ifukube, ci si può perfino commuovere.
