Nella Un volto, due destini – I Know This Much Is True del 2023 interpretava entrambi i gemelli protagonisti, ma tra le performance di Povere creature! e le apparizioni come Hulk (anche al fianco di She-Hulk su Disney+) Mark Ruffalo non ha mai smesso di cimentarsi nella serialità televisiva, come dimostra anche la Hal & Harper presentata al Sundance Film Festival 2025 dal regista Cooper Raiff (Cha Cha Real Smooth). Dove l’attore interpreta un padre complicato, indipendente e comunque figura di riferimento per i due personaggi – interpretati dallo stesso Raiff e da Lili Reinhart – citati dal titolo e seguiti in un percorso sviluppato nel corso degli otto episodi prodotti.
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IL FATTO
Fratello e sorella, Hal (Raiff) e Harper (Reinhart) sono ormai rassegnati a non poter prescindere l’uno dall’altro. Sin da piccoli, quando ancora certe dinamiche familiari sembravano risolvibili, i due hanno dovuto crescere troppo in fretta e pensare l’uno all’altra. Soprattutto lei, perseguitata dal fratello, ansioso e ossessionato da complessi e un senso di inadeguatezza che certo non promette di migliorare con le ultime novità in arrivo dal loro padre single. Che, fidanzato con una ragazza più giovane, ha una grande novità da comunicare loro…
L’OPINIONE
Sentito, accorato, definito un “labor of work”, il racconto familiare messo in scena – diretto e interpretato – da Cooper Raiff è costruito con un’attenzione rara, per quanto con una resa molto personale, e quindi non necessariamente condivisibile da tutti. L’inizio travolgente offre subito un assaggio del buco nero di rancori, rimorsi e traumi infantili che promette la scoperta graduale del passato dei due giovani protagonisti, almeno in attesa dell’apparizione di papà Ruffalo.
Coinvolto anche nei molti flashback di questa dramedy, nella quale – trovata intrigante – Raiff e Reinhart di oggi interpretano le loro versioni all’età della scuola elementare. C’è la tendenza a vedere un equilibrio nella mole di scompensi mostrati dai due bambini e dai due adulti ‘incasinati’ che sono diventati, ed è forse questo il motore della ricerca di senso (e non solo) di Hal & Harper.
Cresciuti troppo in fretta e poco disposti ad accettare l’ironia e la leggerezza del padre, in scena sin dalla fine del primo episodio, nel quale tutto ruota intorno ai suoi figli – presentati superficialmente – e al rapporto tra loro. Ma non solo, visti gli squarci sull’immaturità di Hal e la sua sindrome da abbandono. Seguiranno gli immancabili approfondimenti – che lasciano ben sperare (e puntare sulla serie come una produzione interessante da non snobbare) – nelle relazioni, nelle implicazioni e nei temi, con un’interessante focus sulla “codipendenza”. E sul trauma che il regista sintetizza, accennando alla chiave scelta per affrontarlo:
“Voglio che lo spettacolo dica che possiamo rilasciare il trauma pur mantenendo le relazioni con le persone con cui eravamo codipendenti. Voglio che il pubblico si senta guarito guardando questi membri della famiglia che si appoggiano l’uno all’altro e poi sopravvivono lasciandosi andare. Ci sono sempre così tante persone che si chiedono come prendersi cura l’uno dell’altro mantenendo ciò di cui hanno bisogno come individui. È molto difficile. Ed è molto importante cercare di farlo bene“.
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SE VI È PIACIUTO HAL & HARPER, GUARDATE ANCHE…
Sicuramente i film più indie con Mark Ruffalo, in primis il divertente e toccante I ragazzi stanno bene del 2010 e il Margaret dal cast sorprendente dell’anno successivo, prima che arrivassero gli Avengers di Joss Whedon a imprimere una direzione precisa alla sua carriera. Dalla quale vale la pena recuperare una serie di drammi, più o meno leggeri, nei quali è a vario titolo coinvolto in strani intrecci familiari, come I giochi dei grandi o Vizi di famiglia, e nello splendido Foxcatcher – Una storia americana, nei panni del maggiore dei fratelli Schultz.