Here, Tom Hanks e Robin Wright saranno ringiovaniti digitalmente nel nuovo film di Zemeckis

Il regista si è rivolto ad uno degli studi più all'avanguardia nel campo del de-aging

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Sulla carta sono passati esattamente 29 anni da Forrest Gump, ma quando vedremo sul grande schermo Here, l’annunciato nuovo progetto di Robert Zemeckis, potremo non accorgercene. Questo perché, come annuncia Variety, il film che riunirà davanti la macchina da presa Forrest e Jenny, o meglio, Tom Hanks e Robin Wright (e dietro Robert Zemeckis e Eli Roth) si avvarrà di una delle più sofisticate tecnologie di deepfake VFX per il ringiovanimento.

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Robert Zemeckis avrebbe ingaggiato lo studio VFX Metaphysic per utilizzare lo strumento Metaphysic Live, una tecnologia descritta come iper-realistica, rapida e di alta qualità nell’offrire, per usare termini tecnici, “faceswaps fotorealistici ad alta risoluzione ed effetti di de-aging sulle performance degli attori in diretta e in tempo reale, senza la necessità di ulteriori lavori di compositing o VFX”.

Tutto questo perché, direte voi? Ce lo spiega Zemeckis in persona:

Sono sempre stato attratto dalla tecnologia che mi aiuta a raccontare una storia. Here non funzionerebbe senza che i nostri attori si trasformassero in versioni più giovani di se stessi. Gli strumenti di AI Metaphysic fanno esattamente questo, in modi che prima erano impossibili. Avendo testato ogni tipo di tecnologia per la sostituzione del viso e di invecchiamento disponibili oggi, Metaphysic è chiaramente il leader globale per i contenuti di intelligenza artificiale di qualità e oltretutto la scelta perfetta per questo film incredibilmente stimolante ed emozionante.

Per capire perché Here “non funzionerebbe” senza il de-aging è bene sapere che la sceneggiatura di Roth, basata sulla graphic novel di Richard McGuire, è incentrata sulle vicende di un gruppo di persone che vivono/passano in un’unica stanza per un lungo periodo di tempo e in diversi momenti nel tempo, tra passato e futuro.

Here di Richard McGuire

Temi sempre cari al regista di Ritorno al Futuro, che ormai da decenni ha dimostrato di essere uno registi più all’avanguardia nell’uso della tecnologia CGI. Basti pensare alla motion-capture del 2004 utilizzata per Polar Express o a quella del 2009 con A Christmas Carol. È pur vero che i recenti esperimenti sugli effetti di ringiovanimento degli attori non sempre hanno riscosso consensi (e qua tiriamo in ballo la Industrial Light & Magic che ha curato gli effetti speciali di The Irishman nel 2019), ma il tentativo di Zemeckis potrebbe essere l’inizio di un qualcosa di nuovo, visti i passi da gigante che si compiono ogni anno. Lo scopriremo presto.