I migliori giorni, la recensione del film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno

Il film è nelle sale dal 1° gennaio con Vision Distribution

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I migliori giorni

La Vigilia, Capodanno, San Valentino e 8 marzo, Edoardo Leo e Massimiliano Bruno ne I migliori giorni, dal 1° gennaio al cinema con Vision Distribution, scelgono quattro date, quattro giorni di festa che, quasi per ossimoro, per tutti, in un modo o nell’altro, portano a galla piccole o grandi tragedie umane. Un cast corale, composto dagli stessi Leo e Bruno con Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fresi, interpreta i quattro episodi che esplorano le riflessioni e le contraddittorie emozioni che alcuni giorni di festa fanno esplodere.

Il film, scritto a quattro mani da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, che si sono anche suddivisi la regia degli episodi, si interroga con spirito, ma anche con un pizzico di amarezza, su quei giorni di festa, in cui, per ironia, ci si sente quasi obbligati ad essere, se non proprio felici, quanto meno più gioiosi e aperti e disponibili verso gli altri.

Ciascun episodio de I migliori giorni, pur mantenendo un approccio, uno stile e un linguaggio assai simili, affronta un tema diverso. Il primo racconta la famiglia, il secondo le disparità sociali, il terzo le relazioni di coppia e il quarto quelle professionali e di genere.

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Nel suo essere divertente e al tempo stesso estremamente realista e concreto, I migliori giorni porta in sé una certa complessità che, volutamente, non si esaurisce nel breve arco temporale di ciascun episodio. Eppure, in quel piccolo spazio narrativo, riesce a restituire storie e personaggi compiuti che offrono un quadro chiaro delle situazioni, delle emozioni e delle criticità che si vogliono rappresentare.

Le occasioni, gli spunti e le complicazioni narrati sono assai diversi tra loro. Si va da quelle più comuni, come la fatidica cena della Vigilia di Natale da passare in famiglia, alle più leggere, come gli incroci amorosi che San Valentino porta a galla, e le più tragiche, come il Capodanno di un ricco imprenditore da trascorrere in una mensa per senza tetto o le problematiche di una donna in carriera.

Per questo l’intensità del coinvolgimento varia, così come pure la portata e la sensibilità dei temi affrontati. Ma la varietà delle storie compone un quadro piuttosto ricco e accurato dei nostri tempi, attraversati da conflitti etici più o meno grandi, profonde disparità sociali e apertura verso nuove forme di relazione.

Bruno e Leo dirigono un cast corale di ottimi interpreti, ciascuno ben calato nel proprio ruolo.

Anna Foglietta è la deputata desiderosa di fare carriera la cui perfetta visione della famiglia e la cui immagine personale così ben costruita vengono completamente sconquassate dalla presenza di due fratelli, Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, a loro modo disperati, tragicamente agli antipodi e in conflitto perenne.

Max Tortora torna a vestire i panni dell’imprenditore, come già in Siccità di Paolo Virzì, ma questa volta si tratta di un ricco uomo che per mantenere il proprio potere e il proprio apparente prestigio è passato sopra anche alla vita stessa di un suo dipendente, Paolo Calabresi, per questo caduto in grave disgrazia.

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Luca Argentero e Valentina Lodovini sono una coppia ormai da più di vent’anni, la loro relazione si è raffreddata e sembra andare avanti quasi solo per inerzia, ma le cose in amore hanno infinite e inaspettate sfumature.

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Infine Claudia Gerini è una giornalista e conduttrice ormai famosa, ma con una vita personale alquanto sfasciata. Stefano Fresi è uno degli autori della trasmissione televisive che lei conduce e tra i due la guerra di genere sembra apparentemente far soccombere la donna proprio nel giorno a lei dedicato.

RASSEGNA PANORAMICA
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