Il mago di Oz, il vestito di Dorothy è in mano agli avvocati

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Il mago di Oz è uno dei grandi classici del cinema americano. Fu il film che lanciò la stella giovanissima di Judy Garland nel firmamento di Hollywood e attorno al quale sono state costruite storie e leggende, anche piuttosto inquietanti.

Se non ci credete, provate a recuperare la prima puntata della seconda stagione di Cursed Films, serie che racconta i retroscena più paurosi dei film che hanno fatto la Storia, e non necessariamente solo di genere horror.

In questo caso però la questione è completamente diversa. Come direbbe l’antropologo Andrea De Sanctis in Smetto quando voglio, si è venuta a creare un’aspra diatriba legale attorno a una iconica memorabilia: il vestito di scena indossato da Dorothy, ovvero Judy Garland, ne Il mago di Oz.

L’abitino era stato donato all’inizio degli anni Settanta al reverendo Gilbert Hartke, fondatore e all’epoca a capo del dipartimento di arte drammatica della Catholic University of America. La donazione fu fatta dall’attrice Mercedes McCambridge, che nello stesso periodo era docente e direttrice artistica del dipartimento.

Per i certamente pochi nostri lettori che non lo sapessero, McCambridge è stata una delle più grandi interpreti cinematografiche e teatrali americane, vincitrice di un Oscar nel 1950 come Migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione in Tutti gli uomini del re di Robert Rossen, e candidata nuovamente nel 1957 per Il gigante di George Stevens.

Dell’abito, comunque, si sono perse le tracce all’inizio degli anni Ottanta e tutti lo avevano ormai dato per disperso. Finché, nel 2021, Matt Ripa, un lettore del dipartimento, non lo aveva trovato, per puro caso, in una scatola da scarpe riposta in una vecchia borsa, a sua volta chiusa in una vetusta cassetta della posta rinvenuta in un magazzino dell’università.

il consiglio dell’ateneo aveva pensato quindi di mettere all’asta la reliquia, partendo da una base di un milione di dollari e con l’intento di finanziare il dipartimento di arte drammatica, che avrebbe potuto così comprarsi un intero teatro volendo.

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Ma ecco che arriva un altro colpo di scena. Barbara Ann Hartke, la nipote ottantunenne del reverendo che ricevette in dono il vestito e che poi con grande perizia lo nascose al mondo per quattro decadi, afferma che l’oggetto di scena non possa essere messo all’asta. Perché le appartiene di diritto, in quanto parente più prossima in vita dell’ultimo legittimo proprietario.

Il giudice Paul Gardephe ha dato ragione all’istanza della signora e ha quindi bloccato l’asta per la vendita del prezioso manufatto di stoffa, disponendo che finché non si sia deliberato sulla sua effettiva proprietà legale, il motivo del contendere non potrà essere venduto.

La cosa ha lasciato ovviamente di stucco la Catholic University of America e anche tutti i collezionisti pronti a darsi battaglia per accaparrarsi un tesoro cinematografico di tale portata.

Adesso saranno costretti ad attendere mesi, se non addirittura anni, perché tanto potrebbe volerci per giungere a un verdetto e risolvere il mistero del vestito di Dorothy ne Il mago di Oz.