Il potere del cane, Benedict Cumberbatch risponde alle critiche di Sam Elliott

L'interprete di Phil Burbank nel film di Jane Campion non si piega ai commenti di Sam Elliott e difende la profondità del suo personaggio

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Dopo le aspre critiche mosse da Sam Elliott nei confronti de Il potere del cane, reo secondo lui di dipingere un West assai poco veritiero (concetto che ha espresso con parole poco meno edulcorate e che potete leggere qua), arriva il commento di Benedict Cumberbatch, intervenuto sulla questione durante un’intervista rilasciata per i BAFT Film:

Sto provando a non dire nulla su una reazione molto strana che è accaduta l’altro giorno in un podcast radiofonico, ha esordito Cumberbatch – Senza voler gettare benzina sul fuoco, qualcuno si è davvero offeso per come è stato ritratto il West. Non l’ho sentito tuttavia, quindi sarebbe ingiusto per me commentare le dichiarazioni nel dettaglio”.

L’interprete di Phil Burbank ci ha tenuto però a sottolineare che personaggi del genere in realtà sono all’ordine del giorno: Queste persone esistono ancora nel nostro mondo. Che sia alla nostra porta o in fondo alla strada o che sia qualcuno che incontriamo in un pub o su un campo sportivo. C’è aggressività, rabbia e frustrazione e un’incapacità di controllare o sapere chi sei in quel momento che provoca danno a quella persona e, come sappiamo, anche un danno a chi le sta intorno”.

Ha poi aggiunto: “Non c’è niente di male nel guardare un personaggio per arrivare a capire le cause profonde del suo comportamento. Nel caso specifico del film si tratta di repressione, che è dovuta a un’intolleranza per quella vera identità che Phil non può abbracciare completamente. Più analizziamo la mascolinità tossica e cerchiamo di scoprirne le cause alla radice, maggiori sono le possibilità che abbiamo di affrontarla quando si presenterà con i nostri figli”