La magia del cinema, la città degli Angeli, la crisi galoppante e la lievissima tendenza alla sopraffazione e l’egoismo che l’essere umano mostra nei momenti di estremo bisogno si mescolano – per fortuna insieme a una abbondante dose di ironia – nel nuovo film del regista di Le amiche della sposa o Ghostbusters, quel geniaccio di Paul Feig. Che stavolta dirige la strana coppia composta da Awkwafina e John Cena nel ‘distopico ma non troppo’ Jackpot!, disponibile dal 15 agosto su Prime Video per festeggiare al meglio il Ferragosto 2024.
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IL FATTO:
Nella California del 2030, dopo la Grande Depressione del 2026, impazza la “Grande Lotteria”, unica speranza di migliorare la propria condizione per molti rimasti vittima della crisi. Ma a quale prezzo? Soprattutto considerato che il vincitore dell’ambita estrazione può essere ucciso – senza alcuna conseguenza – prima del tramonto perché ci si possa impossessare del suo premio. Quel che accade a Katie Kim (Awkwafina), appena trasferitasi a Los Angeles ed entrata per caso in possesso del biglietto vincente. Nel disperato tentativo di sopravvivere ai cacciatori del jackpot multimiliardario, si allea con un anomalo bodyguard intenzionato ad aiutarla, Noel Cassidy (John Cena), che farà di tutto per farla rimanere in vita fino al tramonto in cambio di una parte del premio. Noel dovrà però vedersela anche con un vecchio e subdolo rivale, l’ex amico Louis Lewis (Simu Liu), anche lui determinato a riscuotere a tutti i costi la ricompensa di Katie.
L’OPINIONE:
Caciarone e delirante, sarebbe inutile per un film come Jackpot! nascondere la propria natura, ammesso e non concesso che Paul Feig ne abbia mai avuto l’intenzione. E ne dubitiamo. Per la struttura stessa del film e per la forma scelta per raccontare quella che sarebbe facile definire una distopia, se il film stesso non ci accusasse di essere “noiosi”. Una forma che rimanda più allo slapstick più classico che a una variazione sul buddy movie, per quanto tutto poggi – a lungo, forse troppo – sull’accoppiata di Awkwafina con una spalla d’eccezione come John Cena, in versione Deus ex machina come guardia del corpo arrivata dal Massachusetts (ma “non quello di Ben Affleck, quello che puzza di pesce morto“) e Tassorosso nell’anima.
Nei loro duetti, più che nelle coreografie di combattimenti e fuga (molto varie, per altro), il meglio del film, non originale nello sviluppo quanto nella premessa. Eppure divertente, soprattutto nei tanti riferimenti alla Hollywood della nostra linea temporale, con i camei di Seann William Scott e di un paranoico e ansioso Machine Gun Kelly, fino alle varie citazioni delle Tartarughe Ninja, Jason Momoa, Daniel Day Lewis e del lato oscuro di Ralph spaccatutto. O a quelle che strizzano l’occhio a un paio di temi per i quali il sistema di oggi ha sviluppato una particolare sensibilità – figlia del senso di colpa? – come quelli della disparità di pagamento tra uomini e donne e del tanto temuto Mansplaining. Ovviamente inserite con buona scelta dei tempi comici e sempre con grande ironia.
Proprio l’ironia e l’autoironia, d’altronde, sono la cifra di questo Jackpot!, che a lungo non si preoccupa di mascherarsi da B-movie e che prima di diventare monotono come Chase Movie – o claustrofobico come Trapped – ci regala momenti alla Blues Brothers o, a volercelo vedere, alla Bud Spencer. Altre tessere che si uniscono a quelle già citate a comporre un puzzle che non finirà mai esposto in un museo internazionale, ma con il quale sarà facile passare due ore di leggerezza. E farsi qualche risata, scoprendo che uccidere il prossimo in California non è omicidio, ma una grande occasione, che la visibilità a tutti i costi comporta qualche controindicazione, che a fare incetta di fan si rischia di tirare dentro assassini di ogni tipo (qui persino pensionati e pupazzi sanguinari) e che ormai “i divi sono wrestler e youtuber, come se tutti potessero recitare”. E se lo dicono Awkwafina e John Cena…
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Sicuramente esagerato – per quanto istintivo – pensare al tanto decantato Everything Everywhere All at Once, meno trovarci qualcosa del Free Guy con Ryan Reynolds, ma soprattutto vederci una versione alternativa del The Purge uscito da noi come La notte del giudizio, che tra il 2013 e il 2021 diede vita a un franchise di cinque film e una serie tv, con un pizzico di Hunger Games.
