La censura cinematografica è stata definitivamente abolita in Italia

Il ministro Franceschini ha firmato un decreto che la abolisce

0

Il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce definitivamente la censura cinematografica, un provvedimento atteso da molto, eliminando “quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, come ha sottolineato lui stesso.

Inoltre viene istituita la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura per verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. Come ha spiegato all’Ansa il direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli “si mette in essere una sorta di autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità“. Questo vale esclusivamente per l’uscita in sala perchè per le piattaforme vale il sistema del parental control (quindi spetta alla famiglia la responsabilità).
I film sono classificabili, a seconda del pubblico di destinazione: opere per tutti; opere non adatte ai minori di anni 6; opere vietate ai minori di anni 14 (ma a 12 anni compiuti e con un genitore può vederle).e opere vietate ai minori di anni 18 (ma a 16 anni compiuti e con un genitore può vederle).

 

La Commissione è presieduta dal presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, avrà durata di 3 anni e sarà composta da sociologi, pedagogisti, psicologi, studiosi, esperti di cinema (critici, studiosi o autori) , educatori, magistrati, avvocati, rappresentanti delle associazioni di genitori e persino di ambientalisti. Per rendere più comprensibile la classificazione i materiali pubblicitari avranno icone indicanti la presenza eventuale dei contenuti ritenuti sensibili per la tutela dei minori, tra i quali violenza, sesso, uso di armi o turpiloquio.

La censura cinematografica è nata quasi parallelamente alla diffusione, in Italia, del cinema e nello specifico con il Regio Decreto n. 532 del 31 maggio 1914, attraverso cui viene approvato il regolamento per l’esecuzione della Legge Facta. Nel corso degli oltre 100 anni il concetto stesso di censura è cambiato, passando da un severo controllo politico e sociale ad una revisione cinematografica, più propriamente amministrativa.

Il processo penale e il rogo di “Ultimo Tango a Parigi” nel 1976 rimane l’esempio storico di censura più eclatante ma non fu l’unico. La cinematografia italiana conta molti casi, tra cui Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco nel 1998.