Dopo Straight Outta Compton nel 2015, Fast & Furious 8 e il Men in Black: International del 2019, in questo decennio non avevamo avuto grandi manifestazioni di F. Gary Gray, che per Netflix – dove il nuovo film è visibile dal 12 gennaio 2024 – torna nel nostro paese (e non solo) a vent’anni da The Italian Job per il colpo raccontato in Lift. Un film action classico, dall’impianto corale nel quale con i protagonisti Kevin Hart, Gugu Mbatha-Raw, Vincent D’Onofrio, Jean Reno e Sam Worthington troviamo anche i nostri Stefano Skalkotos e Martina Avogadri con il resto della banda completata da Úrsula Corberó e Billy Magnussen, e il misterioso artista digitale N8 interpretato dal Ned Leeds della trilogia di Spider-Man e degli ultimi Avengers, Jacob Batalon.
LEGGI ANCHE: Lift, il trailer del film con Kevin Hart e Vincent D’Onofrio
IL FATTO
L’asta milionaria in corso a Venezia è solo l’occasione per la banda di esperti criminali guidati da Cyrus Whitaker (Kevin Hart) di allargare il proprio giro di affari. Una vecchia conoscenza per l’agente dell’Interpol Abby Gladwell (Gugu Mbatha-Raw), che si trova a doverli contattare per cercare di recuperare 500 milioni di dollari in oro da un segretissimo aereo privato, durante un volo di trasferimento a dodicimila metri da terra. Una missione impossibile da portare a termine per “salvare delle vite”, e per diversi altri motivi… meno encomiabili!
L’OPINIONE
Dopo Un padre, The Man from Toronto e Me Time – Un weekend tutto per me, continua la relazione tra Kevin Hart e Netflix, comunque felice dal punto di vista commerciale. Lo stesso alla radice di questo heist movie diretto da un esperto come F. Gary Gray, dichiaratamente entusiasta di continuare a confrontarsi con il genere per la possibilità di “scatenare la mia fantasia con tecnologia all’avanguardia” e “imparare cose nuove” (come si legge nella presentazione sul numero di gennaio di Ciak, in edicola).
Scatenata o no, di certo la capacità del regista di inserire elementi di estrema attualità nella trama del colpo che pone le premesse della vicenda, è evidente, soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento delle possibilità offerte dagli NFT (Non Fungible Token), tanto di moda negli ultimi tempi e qui ipervalutati non senza una punta di sarcasmo, e forse di critica. L’arte nel valorizzare al massimo gli strumenti in proprio possesso è poi la solita, come anche la tendenza a ovviare con il digitale e la fantasia agli inevitabili limiti di budget di una produzione di grande apparenza.
Location e cast – dalla Úrsula Corberó de La casa di carta alla Gugu Mbatha-Raw di Black Mirror e Loki, fino a Vincent D’Onofrio, Jean Reno e il ‘pandoriano‘ Sam Worthington – sono quelli di un blockbuster, anche se nel suo svilupparsi la vicenda assume sempre più toni da action di cassetta. Niente di male, senza nulla togliere alla dignità di un buon prodotto di intrattenimento piuttosto classico come è questo Lift, ma snellendo l’azione e soprattutto evitabili digressioni e sottotrame – utili a dare spazio ad alcuni protagonisti o solleticare le loro velleità interpretative – il ritmo ne avrebbe tratto giovamento. Esagerazioni in computer graphic e un pizzico di retorica indeboliscono ulteriormente il risultato, che nonostante la poca profondità e caratterizzazione dei personaggi resta una perfetta cornice per il mix di autoironia ed eroismo tanto caro ai fan di Kevin Hart.
LEGGI ANCHE: Netflix, le principali novità di gennaio 2024
SE VI È PIACIUTO LIFT, GUARDATE ANCHE…
Per l’articolata organizzazione del colpo e degli inganni – sebbene non illusioni vere e proprie – che ne sostengono l’architettura, il riferimento più recente sono sicuramente i due Now You See Me – I maghi del crimine, anche se per struttura narrativa, quantità di location attraversate e concatenazione di eventi e snodi l’ambizione sembra esser quella di rifarsi all’esempio dei vari Mission: Impossible di Tom Cruise.
