Scrittore, poeta, attivista e dissidente, la biografia del russo Ėduard Limonov è al centro del film diretto da Kirill Serebrennikov e scritto da Pawel Pawlikowski e Ben Hopkins sulla base del romanzo di Emmanuel Carrère. Limonov, interpretato da Ben Whishaw, è stato presentato in concorso allo scorso Festival di Cannes e sarà al cinema dal 5 settembre con Vision Distribution.
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Ėduard Veniaminovič Savenko, detto Limonov, è stato poeta, scrittore, senzatetto a New York, ma anche frequentatore di cenacoli artistici dell’Est, agitatore politico, galeotto, guerrigliero in Jugoslavia e leader di un partito contraddittorio; controverso, osteggiato e ammirato, la sua figura resta un enigma che sintetizza in sé tanti miti e ideologie del secolo scorso da Stalin a Mussolini, dalla Banda Baader-Meinhof ai mistici orientali, da Lenin ai Sex Pistols.
Kirill Serebrennikov realizza un film sulla oltraggiosa storia di Limonov, il poeta radicale sovietico diventato barbone a New York, che fece scalpore in Francia e divenne un antieroe politico in Russia.
Limonov, la trama
Un militante rivoluzionario, un delinquente, uno scrittore underground, il maggiordomo di un miliardario a Manhattan. Ma anche un poeta, un amante delle belle donne, un guerrafondaio, un attivista politico e un romanziere che ha scritto della propria grandezza. La storia della vita di Eduard Limonov è un viaggio attraverso la Russia, l’America e l’Europa durante la seconda metà del XX secolo.