Mamma Roma e le Città: premiazioni all’Isola del Cinema

Tre dei dodici cortometraggi proiettati sono saliti sul podio; ad affascinare la giuria è soprattutto l’animazione

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Qual è l’idea che i giovani hanno del cinema e in che modo lo farebbero? Il concorso nazionale Mamma Roma e le Città, in seno all’Isola del Cinema, si pone il quesito e cerca di esplorarne le risposte. Per la serata di premiazione sono stati selezionati dodici corti provenienti da tutta Italia, realizzati da registi e cineasti, studenti e appassionati di cinema under 30. Ognuno di essi, in cinque minuti al massimo, ha saputo raccontare in modo eclettico e poetico il rapporto degli individui con la propria città e con la settima arte in senso lato.

A vincere il Premio Mamma Roma come Miglior Cortometraggio è stata La sedia sul mare di Elisa Faccioni che sembra, come espresso dalla giuria, “il principio di un racconto di Hemingway”. Girato in Sicilia, il piccolo film racconta la storia di un uomo estraneo al caos cittadino, che ritrova la pace soltanto nella nostalgica contemplazione dell’orizzonte quando siede in riva al mare.

Il Premio Forme Web TV, invece, è stato vinto dal cortometraggio animato Things di Oscar Renni e Adina Enache. “Una storia semplice e mai scontata, in cui ogni dettaglio, forma e colore presente all’interno della narrazione è estremamente curato”, ha sostenuto la giuria nel conferire il premio. “Al termine dell’animazione rimane viva la nostalgia di quel mondo di oggetti analizzati attraverso una prospettiva inedita.”

Infine il Premio Isola del Cinema, consegnato dalla Direttrice Artistica Joana de Freitas Ginori, è stato consegnato ad Andrea Rebecca Martini per il cortometraggio Seraph. Animata anch’essa, l’opera è caratterizzata da uno stile di disegno essenziale e nondimeno affascinante, pungente come la musica in crescendo che accompagna la narrazione. “È una descrizione perfetta di ciò che provano le persone quando si sentono strette nella loro città, nel loro corpo o nella loro mente” ha dichiarato Nicole Rossi, membro della giuria. “Tutto è ripetitivo, caratterizzato da un limite che sembra insuperabile e incontrollabile a meno che non si pensi in maniera diversa, ragionando fuori dalla massa fino a superare quel blocco – qualunque esso sia. È stato uno dei corti che ha più centrato il focus di questo concorso, agendo in maniera innovativa e rappresentando una situazione che chiunque vive in questo mondo si è trovato a sperimentare almeno una volta.”

A rubare la scena della IX edizione di Mamma Roma, insomma, è soprattutto l’animazione, che sembra farsi sempre più largo nella produzione cinematografica anche nel nostro Paese, attirando l’occhio attento di un pubblico e di giovani cineasti alla ricerca di nuove forme espressive.