Pesaro 57: presentata la nuova edizione del Festival

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Dal 19 al 26 giugno la 57esima Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Apre l’omaggio ai Predatori dell’arca perduta, con Gabriele Mainetti. Chiude il doc The Most Beautiful Boy in the World

«Sperimentazione» continua ad essere la parola chiave della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro Film Festival, la cui 57esima edizione (dal 19 al 27 giugno in presenza e online) è stata presentata il 4 giugno alla Casa del Cinema di Roma. Presente il Direttore artistico Pedro Armocida, affiancato da Bruno Torri (Coordinatore del Comitato Scientifico e fondatore della manifestazione insieme a Lino Miccichè), Daniele Vimini (Presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema e Vice Sindaco di Pesaro) e Alberto Anile (Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia).

In quella che Armocida ha definito «una tradizione ormai consolidata» del festival, il film d’apertura sarà un classico restaurato, in coincidenza con un importante anniversario: stavolta tocca a I predatori dell’arca perduta, indimenticabile primo atto dell’iconica saga di Indiana Jones, uscito quarant’anni or sono. A presentare l’evento sarà il regista Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot, Freaks Out), grande estimatore di Steven Spielberg.

E, a proposito di compleanni, il 2021 segna anche il cinquantennale dell’uscita di Morte a Venezia di Luchino Visconti. In omaggio (anche) a questo film, il titolo di chiusura della Mostra sarà The Most Beautiful Boy in the World, documentario Kristina Lindstrӧm e Kristian Petri (in selezione al Sundance) che ripercorre l’intensa e drammatica vicenda umana, oltre che artistica, di Bjӧrn Andrésen, l’attore che, all’epoca quindicenne, interpretava Tadzio nel film del 1971. Il doc uscirà nelle sale per Wanted Cinema.

16 i titoli in concorso, tra cui What Do We See When We Look at the Sky? (di Alexandre Koberidze, con le Notti magiche di Edoardo Bennato e Gianna Nannini in colonna sonora), in concorso a Berlino 2021 e distribuito da MUBI, che promuoverà il festival sui suoi canali. Vedremo anche il doc The Witches of the Orient, di Julien Faraut, che ritorna a Pesaro dopo la vittoria nel 2018 con John McEnroe: in the Realm of Perfection. Nel suo nuovo film (prossimamente in sala per Wanted Cinema) si racconta la storia della squadra giapponese di pallavoliste che ispirò anche il celebre anime Mimì e le ragazze della pallavolo

In gara poi Film About a Father Who, della regista e poetessa Lynne Sachs, Rock Bottom Riser, lungometraggio d’esordio del regista sperimentale Fern Silva, l’argentino There Are Not Thirty-Six Ways of Showing a Man Getting on a Horse (di Nikolás Zukerfeld, spy-story che omaggia il cinema classico americano) e il brasiliano Edna, di Eryk Rocha, figlio del grande Glauber, «uno dei registi più vicini ala Mostra del Cinema», ha ricordato Armocida. Non mancano i titoli italiani, come il surreale e metafisico mille cipressi di Luca Ferri, The Nightwalk di Adriano Valerio (in una Shangai al tempo della pandemia) e Manifestarsi di Gianmarco Donaggio, che esplora in modo inconsueto i manifesti affissi a Milano. Completano la selezione una serie di corti, dove spesso oggi «si trova il cinema più vitale», ha sottolineato Armocida: tra questi, This Day Won’t Last, opera prima di Mouaad el Salem, girata clandestinamente al confine con la Tunisia.

A valutare i film in competizione, due giurie: la prima è composta da Walter Fasano (montatore per cineasti come Luca Guadagnino e regista a sua volta di film come il recente doc Pino, vincitore a Torino 2020 e che rivedremo a Pesaro), Edoardo Gabbriellini (regista e attore, già protagonista di Ovosodo) e Eleonora Marangoni (scrittrice, autrice quest’anno del libro E siccome lei, sui personaggi di Monica Vitti). La seconda è la Giuria Giovani, formata da venti studenti di cinema da diverse università in giro per l’Italia.

Fuori concorso, due proiezioni speciali: Lumina, lungometraggio d’esordio di Samuele Sestieri, presentato in anteprima mondiale al Festival di Rotterdam, e il corto Sei ancora tu, nato dalla collaborazione tra l’artista visiva e videomaker Chiara Caterina il coreografo Francesco Marilungo. In anteprima anche il corto Capitan Didier, diretto da Margherita Ferri e scritto da Roberta Palmieri, prodotto da Groenlandia e prossimamente su Rai Cinema. Il film sarà presentato da Emergency, Charity Partner ufficiale della Mostra. 

Il 23 giugno (ri)vedremo anche i corti vincitori di Bookciak, Azione! 2020, il concorso per filmmaker Under 36 tra cinema e libri, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori veneziane. I premiati dell’edizione 2020 sono Per tutti i giorni della tua vita (di Marta Sappa e Marco Marasca, sezione Memory Ciak), Isola (di Miriam Frosoni), Bly (di Martina Ghirlanda), Stile libero (di Ginevra Bruscino e Lorenzo Fontana), La casa del poeta (sezione Fuori Sala, realizzato dagli allievi della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia) e Tempo fermo (sezione Rebibbia 2020, realizzato dalle allieve del liceo Enzo Rossi).

Molte le sezioni e iniziative di quest’edizione: a cominciare dall’omaggio a Liliana Cavani, regista fondamentale del cinema (non solo) italiano, di cui rivedremo alcuni film restaurati, in una retrospettiva il cui «fiore all’occhiello», come ha annunciato Anile, sarà l’anteprima della nuova edizione di Al di là del bene e del male. Per l’occasione verrà anche presentato il volume Marsilio Liliana Cavani. Il cinema e i film, a cura di Pedro Armocida e Cristiana Patternò. In conclusione, una tavola rotonda con la regista. Omaggio anche a un’altra grande protagonista del cinema italiano, Giulietta Masina: nel centenario della nascita dell’attrice, la Mostra di Pesaro propone otto titoli della sua filmografia in 35 mm (provenienti da CSC – Cineteca Nazionale) per la sezione Cinema in Spiaggia

Un ricordo speciale sarà dedicato a Cecilia Mangini, scomparsa quest’anno, straordinaria fotografa e documentarista, autrice proprio con Lino Miccichè (e Lino Del Fra) del fondamentale e a lungo ostracizzato doc All’armi siam fascisti!. A Pesaro vedremo brani delle opere di Mangini in un videoclip di Alessandro Sciffa. E, a rimarcare ulteriormente l’attenzione della Mostra alle voci e al protagonismo delle donne che operano nel cinema, il ciclo di incontri online L’immagine e il suo doppio vedrà confrontarsi otto produttrici tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

Tra le novità di quest’anno anche Pesaro Film Festival Circus, sezione dedicata ai bambini delle scuole primarie. Tra i titoli proposti, Il viaggio del Principe, film di animazione di Jean-François Laguionie e Xavier Picard: una storia che parla (anche) di immigrazione, «per i bambini e anche per gli adulti», come l’ha definita Pier Francesco Aiello, che distribuirà il film nelle sale entro luglio. Al suo debutto anche Videomusica, dove 20 video musicali italiani prodotti nell’ultimo anno si confronteranno anche attraverso un contest sui social network, per la proclamazione del “Videoclip dell’anno” secondo Pesaro.

Non mancheranno i Corti in mostra, sui più interessanti animatori italiani del panorama odierno, con un focus speciale su due artisti di due diverse generazioni, Michele Bernardi (autore del Manifesto di Pesaro 2021) e Magda Guidi. Torna anche il “dopo-festival” de Il muro del suono, che porterà in piazza il “Concerto muto” di N.A.I.P. a confronto col cinema d’avanguardia degli anni ’20.

La riflessione sulle potenzialità della rete per la diffusione della cultura cinematografica sarà al centro di Open Access Cinema, un progetto dove sei curatori internazionali proporranno altrettanti itinerari nel vastissimo e spesso poco conosciuto patrimonio di titoli a disposizione online. Il pubblico potrà seguire su Zoom i percorsi, ad accompagnare i quali verrà pubblicato un ebook.

Ospiti del festival anche i critici Piera Detassis e Paolo Mereghetti, che porteranno due dei loro “Film del cuore”, rispettivamente La messa è finita di Nanni Moretti e Midnight in Paris di Woody Allen – che, è stato anticipato in sede di presentazione, potrebbe anche collegarsi per l’occasione.