Pinocchio di Guillermo del Toro, la colonna sonora, tutta in legno, di Alexandre Desplat

Su una scrittura curata anche da Guillermo del Toro, Desplat realizza una colonna sonora con il solo uso di strumenti in legno

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pinocchio guillermo del toro
Pinocchio di Guillermo del Toro

Per catturare l’essenza di Pinocchio di Guillermo del Toro, su Netflix il 9 dicembre, il compositore Alexandre Desplat ha avuto un’idea geniale: ha realizzato una partitura eseguita solo con strumenti di legno.

“Mi piace sempre trovare un insieme di strumenti che riflettano il film o l’anima del film – ha detto il compositore a Variety – Geppetto è un falegname e Pinocchio è di legno”.

Con una statuetta di legno di Pinocchio tra le mani Desplat continua: “Questo ragazzino di legno, come lo chiamano nel film, ho pensato di usare strumenti di legno, perché doveva avere qualcosa di diverso da una semplice orchestra sinfonica”.

“Sono sicuro che nessuno se ne accorga, il che va bene. Non vogliamo che qualcuno dica: ‘Oh, è in legno!’ mentre ascolta la musica”, dice Desplat con una risata.

Non ci sono timpani, non ci sono piatti e anche la fisarmonica è in legno, con un assortimento di strumenti a fiato e percussioni, pianoforte, mandolino e chitarra, Desplat racconta che si è trattato di una bella sfida, ma anche che c’è una “morbidezza” nel suono del legno.

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Desplat ha lavorato con del Toro in The Shape of Water del 2017, che gli è valso il suo secondo Oscar per la migliore colonna sonora originale. Per Pinocchio, il compositore ha collaborato per la prima volta con del Toro a una raccolta di brani originali.

È come giocare con i Lego. C’era un grande castello da costruire perché c’è una storia di cantautori incredibili prima di noi per il cinema e per l’animazione – dai fratelli Sherman, Richard Rodgers a tanti grandi cantautori – dice Desplat a proposito del lavoro con il paroliere Roeban Katz e il regista e scrittore – Quindi si è carcato di mantenere una conversazione con il passato e, allo stesso tempo, provare a giocare con questo castello Lego che hai di fronte e a costruire l’oggetto più bello che puoi“.

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Nella melodia “Ciao Papa” per il compositore era essenziale inserire scorci dell’innocenza di Pinocchio in un momento molto triste e malinconico. Dice Desplat di aver voluto creare una musica che “ogni bambino potrebbe cantare”.

La combinazione di queste due parole – ‘Ciao’, che è italiano, e ‘Papa’, che funziona in qualsiasi lingua – ho sentito che se la melodia fosse stata semplice come queste due parole, sarebbe stato molto facile da ricordare e avrebbe catturato chiunque”.

Nella melodia “The Pine Cone”, Desplat ha cercato di catturare il dolore di Geppetto durante un momento cruciale del film. “Perde suo figlio, ed è un momento molto pesante – dice – Quindi doveva essere drammatico e, allo stesso tempo, estremamente commovente senza essere esagerato o troppo romantico… È difficile trovare la musica del dolore. È un dolore così profondo”.

Ascolta qui “The Pine Cone”

Sebbene il figlio di Geppetto, Carlo, appaia per poco sullo schermo, Desplat dice che “emotivamente, è il centro di tutta la storia“.

Pinocchio è Carlo, è la reincarnazione di Carlo. E ci vuole tutto il film perché Geppetto ammetta che Pinocchio è suo figlio che sostituisce Carlo – spiega – Questo è ciò che vuole Geppetto: vuole ritrovare il figlioletto che ha perso durante la prima guerra mondiale

Pertanto, con “Carlo’s Theme”, il compositore ha deciso di rendere la melodia la stessa per entrambi i personaggi.

Non è solo il tema di Carlo. È il tema del ragazzino, dell’anima perduta e della speranza che hai nei tuoi figli che un un giorno diventino un’altra persona – dice Desplat – Quando Pinocchio diventa il figlio di Geppetto, il tema prende il sopravvento e diventa il tema di Pinocchio“.

Ascolta qui “Carlo’s Theme”

Secondo Desplat il film in stop-motion di del Toro è un “film con canzoni” che un giorno potrebbe anche diventare un musical.

Penso che sarebbe fantastico. Sarebbe un ottimo modo per estendere il film – dice – Ma, per ora, è un film con molte canzoni… [e] non sono troppo lunghe, quindi non influiscono sulla base del film o sulla base della storia. Penso che ci sia un buon equilibrio tra le canzoni e la narrazione“.

Fonte: Variety