Sempre più produzioni nazionali riescono ad arrivare fuori dai nostri confini. È il caso di Mare fuori, vero e proprio fenomeno venduto in oltre quaranta Paesi nel mondo, e di cui si sta facendo un remake in Spagna, e probabilmente ne verrà realizzato anche uno in America. Doc-Nelle tue mani è già stato rifatto negli Usa.
Nel corso della terza e conclusiva giornata dell’Audio-Visual Producers Summit 2024, all’Altafiumara Resort di Scilla, Reggio Calabria, Maria Pia Ammirati, head of drama di Rai Fiction, ha parlato di come il nostro prodotto sia sempre più apprezzato all’estero.
«Siamo a un +50% di vendite internazionali, rispetto al 2019 – ha annunciato – Il tema dell’internazionalizzazione dei nostri racconti, che quindi possono arrivare e avere un impatto su altri audience, è appassionante e cruciale. Siamo molto bravi a costruire storie local che parlano italiano come linguaggio e cultura ma che piacciono molto anche agli stranieri. I titoli che vendiamo di più sono Imma Tataranni e Il paradiso delle signore. Ora è in corso l’adattamento americano di Doc-Nelle tue mani. Ho avuto modo di vedere proprio negli Stati Uniti il primo episodio. Questo per noi è un vanto tutto italiano. Per non parlare di quello che ha fatto Mare fuori, un vero fenomeno che viene studiato anche all’estero, venduto in più di quaranta Paesi. In Spagna stanno facendo un remake, e probabilmente ce ne sarà anche uno americano».
«Siamo a un +50% di vendite internazionali, rispetto al 2019 – ha annunciato – Il tema dell’internazionalizzazione dei nostri racconti, che quindi possono arrivare e avere un impatto su altri audience, è appassionante e cruciale. Siamo molto bravi a costruire storie local che parlano italiano come linguaggio e cultura ma che piacciono molto anche agli stranieri. I titoli che vendiamo di più sono Imma Tataranni e Il paradiso delle signore. Ora è in corso l’adattamento americano di Doc-Nelle tue mani. Ho avuto modo di vedere proprio negli Stati Uniti il primo episodio. Questo per noi è un vanto tutto italiano. Per non parlare di quello che ha fatto Mare fuori, un vero fenomeno che viene studiato anche all’estero, venduto in più di quaranta Paesi. In Spagna stanno facendo un remake, e probabilmente ce ne sarà anche uno americano».
Ammirati ha poi aggiunto: «I prodotti hanno bisogno di budget sempre più alti, perché co-produrre con gli stranieri non è semplice. Noi facciamo una distribuzione generalista, soprattutto su Rai 1, mentre i broadcaster degli altri Paesi hanno sviluppato maggiormente la piattaforma digitale. È uno switch necessario e ineludibile, un grande salto verso la contemporaneità. Anche lo stesso Mare fuori è stato un fenomeno digitale incredibile con milioni di visualizzazioni». Rimanendo sempre in tema di serie, la dirigente ha anche annunciato che la quarta stagione dell’attesa L’amica geniale andrà in onda a novembre su Rai 1. «Stiamo parlando per portarla alla Mostra di Venezia». Cosa deve fare il servizio pubblico per creare sempre più prodotti competitivi all’estero?
«Sono certa che non sia finita l’era dell’investimento. Siamo nella coda della Golden Age. Il mercato è ancora molto attivo. Noi vendiamo all’estero, co-produciamo, e c’è uno scambio con gli stranieri. Se non ci fossero le guerre, si produrrebbe meglio e di più, ad esempio con un Paese come Israele. Certo è che la serialità ha una produzione dilatata rispetto al cinema. Per realizzare Don Matteo ci vogliono dieci mesi di produzione. La Storia (di Francesca Archibugi) è un capolavoro del Novecento conosciuto in tutto il mondo di cui siamo riusciti a fare un adattamento contemporaneo, riproponendo un classico della letteratura italiana ambientato negli anni Quaranta».
Dal piccolo al grande schermo, anche Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, presente all’AVP Summit 2024, ha fatto una riflessione sull’impatto che i film italiani hanno all’estero. «È raro che un nostro titolo diventi un blockbuster ai botteghini internazionali, ma partecipiamo a tanti festival nel mondo che ci danno grande prestigio. Gloria!, opera prima di Margherita Vicario, è stato venduto in oltre venticinque Paesi. Io capitano di Matteo Garrone in circa sessanta. Tre eventi hanno sicuramente influenzato l’industria del cinema negli ultimi anni: la pandemia, l’avvento degli streamers e lo sciopero in America di sceneggiatori e attori. Oggi non esiste neanche più il blockbuster americano di narrazione. Ci sono grandi franchise pieni di effetti speciali che hanno probabilmente stancato il pubblico. Il modello delle majors è guidato dalla finanza più che dall’industria e quando la finanza diventa preponderante, può creare problemi in un settore come il cinema».
Per l’ad di Rai Cinema, il pubblico cerca grandi storie, anche fatte di sentimento. Perfect Days, Past Lives, Io Capitano, The Zone of Interest, C’è ancora domani hanno avuto risultati eccezionali. «La nostra mission è trovare nuovi talenti. Da quando dirigo Rai Cinema, abbiamo realizzato 850 film e più della metà sono opere prime e seconde. Poi c’è il cinema d’autore, Bellocchio, Amelio, Garrone, Sorrentino, Virzì che hanno portato un cambiamento registico, raccontando storie per un pubblico ampio». Tra le prossime uscite c’è il nuovo film di Gabriele Muccino, “Fino alla fine“, girato sia in italiano che in inglese, che uscirà il 30 ottobre.
Per Del Brocco è, infine, cruciale la questione della finestra tra l’uscita nelle sale di un film e l’arrivo sul piccolo schermo. «La finestra è troppo stretta e l’utente pensa di vedere quel film appena due settimane dopo già piattaforma. Dovremmo tornare ad avere una finestra più ampia, per tutti i fil, italiani e non».
Per Del Brocco è, infine, cruciale la questione della finestra tra l’uscita nelle sale di un film e l’arrivo sul piccolo schermo. «La finestra è troppo stretta e l’utente pensa di vedere quel film appena due settimane dopo già piattaforma. Dovremmo tornare ad avere una finestra più ampia, per tutti i fil, italiani e non».