Inghilterra, 1924. Jane Fairchild, una domestica della famiglia Niven, si prende un giorno di libertà per celebrare la domenica della festa della mamma mentre Mr. e Mrs. Niven partecipano a un pranzo per celebrare il fidanzamento dell’unico figlio sopravvissuto del loro vicino, Paul, con Emma Hobday, figlia di amici dei genitori. I Niven invece hanno perso i loro due ragazzi a causa della guerra. Jane però non ha una madre da visitare e si appresta a trascorrere almeno parte di quella bella giornata di primavera con Paul, al quale è legata da una relazione segreta, ma che non potrà mai essere suo.
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Melò britannico in costume tratto dal romanzo di Graham Swift, Secret Love, terzo film della francese Eva Husson, procede per corrispondenze e associazioni emotive, liberandosi dal vincolo di una narrazione lineare per comporre un puzzle fatto di tessere che arrivano da diversi livelli temporali, le tre fasi della vita di Jane.
La trama del film si intreccia dunque di ricordi e suggestioni, stati d’animo, flussi di coscienza, brevi lampi della memoria, emozioni che riaffiorano, sentimenti e dolori che tornano a far sentire le proprie ragioni attraverso le parole scritte e una sensualità forte, a volte troppo estetizzante, che si esprime attraverso corpi nudi e scene di sesso.
Il tempo si dilata e poi accelera, libero dalle proprie regole ma non da un eccesso di artificio e compiacimento estetico. Impeccabile invece l’interpretazione degli attori che restituiscono l’implosione della società inglese, incapace di esprimere i propri sentimenti.
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