Dopo il saluto ufficiale e i ringraziamenti del Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino Carlo Chatrian, è la stessa head of studies della sezione, Esther Angelosi, a dettare le coordinate di SeriesLab, che al TorinoFilmFestival ha appena presentato i suoi gioielli nell’evento finale di pitching del laboratorio delle serie del TFL. “Il TFL SeriesLab è un programma di sviluppo per progetti di serie nella loro fase iniziale – ha detto la Angelosi. – Nel corso di sei mesi, i partecipanti si dedicano allo sviluppo del loro concept e della sceneggiatura del pilot, ricevendo inoltre una formazione aggiuntiva che li prepara alla realtà del settore“. E a questo debutto, una prima volta che arriva dopo “un processo terapeutico molto lungo e doloroso”, un “periodo di incubazione di sei mesi molto delicato”.
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Presentati dalla pitching trainer Linda Green, sul palco della Sala Giovanni Agnelli della sede dell’Unione Industriali Torino si sono alternati autori e producer dei nove progetti in cerca di supporto e in diversi stadi della loro preparazione. I titoli: Goodnight Girl, Metamorphoses, The Heir, The Making of a Terrorist, Ensemble, Death Doula, Accidental Villains, Dear Insects and Other Creepy Stories, Freeloader School.
Li presentiamo di seguito attraverso le parole delle loro creatrici, sceneggiatrici e autori:
Goodnight Girl
Janna Kemperman, Hiram Harrington, Maggie Ryan
Dopo che il funerale di un amico prende una piega queer, quattro disadattati della piccola città che si sono allontanati lottano per riconciliarsi.
“Tutti abbiamo una famiglia nella quale siamo nati, nel bene e nel male, ma alcuni di voi potrebbero avere un amico o qualcuno che amate così tanto da poter essere considerato altrettanto famiglia e la nostra serie analizza queste due famiglie, quella natale e quella che scegliamo… Immaginate una piccola minuscola cittadina irlandese sul mare, St. Bridget, una strada, tre chiese e cinque pub, con un sacerdote locale che regna sovrano e ha un saldo controllo sulla comunità. Qui quattro amici tornano per il funerale della loro amica Courtney, e alla vigilia della sua sepoltura si rendono conto che, sebbene Courtney abbia vissuto la sua vita come una donna transgender sicura e orgogliosa, la sua famiglia ha deciso di seppellirla come uomo, con il suo nome di battesimo. Questo pone le basi per il conflitto di Goodnight Girl: due famiglie molto diverse che pensano di avere il diritto su quella memoria. Goodnight Girl si basa sulla mia esperienza di vita come persona transgender, quando ho fatto coming out, la mia famiglia non mi ha esattamente accettata e ho trovato una casa con altre persone trans e queer, e ho iniziato a pensare a come interagirebbero quei due mondi se fossi morta. Che nome ci sarebbe sulla mia lapide? Tutto ciò sembra molto serio, ma questo spettacolo sarà raccontato con un grande cuore e divertimento, con un approccio comico e cupo insieme a conversazioni che il mondo ha bisogno di fare in questo momento”.
Metamorphoses
Hasse Steenssens, Michael De Cock, Helena Vlogaert
Un poliziotto che dà la caccia a un assassino ha bisogno dell’aiuto di una ragazza che può catalizzare le lingue mozzate delle vittime.
“Una mattina nebbiosa, una casa silenziosa vicino a una foresta, una ragazza si sveglia tutta sola, prepara la borsa per la scuola, mentre esce di casa cinque peronie la osservano. Nel bosco, la ragazza si accorge di qualcosa che giace in terra, è il corpo di una donna, dalla bocca della quale, girandola, cade la lingua, tagliata, che inizia a parlarle …e le chiede un favore. Metamorphosis è un thriller con elementi magici, una sorta di favola moderna, come la descrive il nostro regista Jaco Van Dormael: sei episodi di 50 minuti nei quali vediamo un agente di polizia ossessionato da un vecchio caso su un serial killer sul quale stava lavorando sua moglie, prima di cadere in coma, cinque anni prima. Daphne è la sua ultima possibilità di trovare l’assassino, anche grazie alle sei lingue delle sei vittime precedenti, ciascuna con una una storia personale. Resta solo una cosa da fare: ascoltare. Ma ascoltando, l’indagine diventa sempre più personale, soprattutto quando Peter, il poliziotto, viene a sapere cosa è successo a sua moglie. Metamorphosis è sviluppato dalla società di produzione Caviar, di recente sviluppatrice di Sound of Metal”.
The Heir
Abiola Ogunbiyi
Una giovane dottoressa eredita i poteri di controllo mentale del padre, scatenando i suoi assassini sulle sue tracce
“In Nigeria, alla vigilia degli anni ’90, mio padre trovò lavoro alla Shell e mia madre trovò lui. Insieme partirono per Londra, per iniziare una nuova vita, ed ebbero me. La curiosità che si è andata sviluppando dentro di me, mi ha portato a chiedermi se potessi ispirarmi agli elementi della storia nigeriana che conoscevo e usare la mia immaginazione di scrittore per riempire alcune lacune, ma questo è stato solo il primo seme dell’ispirazione per questa serie, il secondo è stato personale, per il mio stesso retaggio e per il mio amore per il genere soprannaturale e i supereroi. Adoro il modo in cui un personaggio è costretto ad accettare la novità dentro di sé e a decidere che tipo di persona diventare nello stesso vecchio mondo di sempre. Su questi due elementi ha preso vita The Heir e il viaggio della sua protagonista, Naya, una giovane dottoressa in un ospedale di Londra, affollato e pieno di vita, intelligente, capace, in lotta per essere rispettata da chi la circonda. Tutto crolla quando una sera, dopo una cena di famiglia, suo padre viene assassinato. Da quel momento Naya eredita inconsapevolmente i poteri di controllo mentale del padre, che lei non sapeva avesse. Da un giorno all’altro si ritrova in grado di controllare le menti e i comportamenti degli altri, ma quei poteri le svelano un mare di segreti del padre – che verranno a galla nel corso della vicenda e che rimandano alla sua infanzia in Nigeria – mentre cerca di trovarne gli assassini. Ma The Heir mescola storia e mito, esplorando in maniera mai vista la relazione tra Regno Unito e Nigeria e parlando di potere: di ciò che il potere fa a noi e ci fa fare agli altri, di ciò che il potere e il nostro uso improprio di esso può costarci. Temi che hanno portato al progetto un grande interesse, da parte di autori indiani con sede nel Regno Unito, e da parte di Netflix, BBC e ITV”
The Making of a Terrorist
Leif Edlund, Emelia Hansson
Un padre di famiglia con la dinamite, dei cacciatori agguerriti e delle autorità inadempienti. Il risultato?
“Cosa sareste disposti a fare, se doveste perdere tutto ciò che conta per voi? La nostra storia parla di un uomo comune, di ciò che un uomo comune è in grado di fare nelle circostanze giuste o, in questo caso, sbagliate. In pratica parla di mio padre, indebitatosi e lasciato solo dopo aver lavorato per lo Stato per 45 anni come costruttore di linee elettriche. Si è sentito tradito e ha iniziato a pensare alla vendetta, a far saltare in aria le autorità con della dinamite in suo possesso.
Qualcosa che ha spaventato Leif. Quando il padre si è tolto la vita, Leif ha capito il suo bisogno di vendetta. L’idea per questa serie è nata dal rendersi conto che quando la società ti delude, chiunque può potenzialmente diventare un terrorista. Tranquilli, è una storia di fantasia, ma è stata scritta per persone come mio padre, poiché sono molti gli uomini come lui, e visto che il mondo a volte è ingiusto per la maggior parte di noi. Come per il Mickey del film, che dopo il suicidio della moglie si trova solo a fare di tutto per provvedere alla loro bambina. Fino a che non arrivano le autorità, quelle stesse che hanno protetto i truffatori e ora vogliono prendersi la casa di Mickey. E quando gli portano via la figlia, si radicalizza e inzia a pensare a far saltare le tre linee elettrice svedesi, per lasciare il Paese al buio e rendere inutili telefoni cellulari, riscaldamento o internet. Praticamente costringerli a fare la vita di Topolino. Mettere tutti sullo stesso piano crede che crei uguaglianza e spera che questo dia la possibilità a un sistema non funzionante di resettarsi, di ricostruirsi. Siamo molto fortunati ad avere con noi una produttrice come Malin Ekman, che di recente ha co-prodotto Girl with the Needle presentato in anteprima a Cannes e in concorso, ma cerchiamo amici!”.
Ensemble
Emma-Rose Thompson, Hanneke Bosman
Tutta Amsterdam è un palcoscenico per un ensemble di sei ventenni che scoprono la vita.
“Pensa al sogno che hai fatto una volta, può essere qualsiasi cosa, magari sognavi di diventare un pompiere, o un’attrice famosa, o forse, non so, forse hai sognato che sapevi che Ryan Gosling avrebbe lasciato Hollywood perché finalmente aveva capito di amarti e che voleva sposarti. Un sogno qualsiasi. Portalo in primo piano nella tua mente. Ora immagina di avere una seconda possibilità per realizzare quel sogno. O in realtà, questa è la tua ultima possibilità, non la coglieresti? La vita è troppo breve per smettere di sognare, e anche se i nostri sogni non si realizzano, non importa, il punto è tenerli vivi.
Così si arriva a Ensemble, una sitcom su sei amici sulla trentina di Amsterdam. Che decidono di cogliere quell’ultima possibilità per realizzare il loro sogno? Prima che sia troppo tardi e di essere vecchi, davvero vecchi, tipo 35 anni.
Questi sei amici sognavano di cambiare il mondo attraverso il teatro, tutto ciò di cui
avevano bisogno era uno spazio per realizzare il loro sogno… e ora hanno trovato lo spazio perfetto, anche se forse “perfetto” non è la parola giusta, visto che è uno strip club. Insomma, l’ensemble avrà il suo bel da fare, ma va bene, perché in definitiva, questo spettacolo non riguarda tanto il realizzare i sogni, ma il mantenerli vivi”.
Death Doula
Anastasia Pashkevich, Eeva Putro
Incapace di costruire relazioni con i vivi, una doula della morte si sente al sicuro con i morenti e si innamora del suo paziente proprio all’inizio della sua carriera.
“Sapevate che in Svezia, il 70% delle persone muore da solo? Nei paesi nordici, dove viviamo, è un tema molto importante perché la morte è qualcosa che le persone temono così tanto da rimuoverla completamente dalla vita di tutti i giorni. Le persone, quando stanno per morire, vengono messe in hospice e ospedali, ricevendo, nei casi migliori, solo rare visite. Le persone non ci vanno perché hanno paura, del rancore e che la morte possa essere contagiosa. Qualcosa che capisco, in un certo senso, perché devo ammettere che non temo niente più della fine della vita. Amo fare le cose, amo essere vivo, amo la vita. Immagino di non essere l’unica.
Anche se sospetto che nessuno tra di voi voglia essere lasciato solo quando arriverà questo momento inevitabile.
Allontanare la morte dalla nostra vista, però, ha purtroppo portato troppe persone a morire
da sole. Ed è per questo che abbiamo creato la storia di Anne, una appassionata doula della morte, ossessiva persino, un’aiutante professionista per chi deve morire. L’obiettivo principale per Anne è che nessuno debba morire da solo.
Eppure, la nostra Anna ha un segreto. Qualche anno fa è quasi morta nello stesso
ospizio dove lavora. Allora la sua amata sorella la lasciò completamente sola, e la tradì. Quando Anna si riprese era talmente arrabbiata che decise di mantenere il segreto con la sorella, che ora la crede morta.
La nostra storia inizia quando Anne arriva per lavoro nell’hospice sulla bellissima isola della morte nell’arcipelago di Turku e si innamora di uno dei suoi pazienti. Una relazione con una data di scadenza. Ma Death Doula è una serie TV procedurale, nella quale ogni episodio è dedicato a un paziente in particolare”.
Accidental Villains
Ahmed Ibrahim
Un uomo egiziano si trova di fronte a un dilemma morale quando viene costretto a tradire la famiglia che ha scelto per ottenere asilo negli Stati Uniti.
“Nel maggio del 2001, ci fu una massiccia repressione da parte della polizia egiziana nella comunità queer, al Cairo. Circa 52 uomini gay furono arrestati. I loro nomi, le loro foto furono pubblicate sul giornale e furono accusati di dissolutezza e finirono in prigione, per tre o cinque anni. Questo mi spinse a fuggire dal Cairo verso New York City, cosa che ebbi la fortuna di poter fare. Gli Stati Uniti erano piuttosto benevoli con i gay a quel tempo, e così eccomi a camminare per New York City con i miei amici arabi queer, sentendomi bello e forte… e bam! Arriva l’11 settembre. All’improvviso tutti ci guardano come fossimo musulmani, che effettivamente siamo, ma è stato davvero difficile. Questo per mostrarvi un po’ del mondo del nostro immigrato trasferitosi a New York City.
Una commedia dell’era Trump, un po’ drammatica e con un pizzico di thriller, su Seif, un egiziano gay di 22 anni che incontra Tito nell’ufficio immigrazione, un tipo queer il cui caso viene approvato mentre quello di Seif viene respinto. Con la minaccia di deportazione, Seif viene avvicinato dalla polizia che gli propone di spiare Tito – che considerano una potenziale minaccia terroristica – e la comunità araba queer in cambio di un occhio di riguardo sul suo caso di asilo.
Una serie che non parlerà solo a coloro che sono stati sfollati fisicamente, ma anche a una generazione più giovane di persone, anche occidentali, sfollate emotivamente”.
Dear Insects and Other Creepy Stories
Karla Lulić, Jelena Mađarić
Un logoro edificio socialista in cemento armato. Sette appartamenti. Sette storie diverse. Sette incubi.
“Mentre ero in volo ho letto una storia di Dear Insects and Other Creepy Stories e subito mi ha preso. Quando sono atterrata ho chiamato Jelena, che pensava di essere in vacanza, e ha fatto la sua magia. E ci siamo assicurate i diritti. Un libro premiato dall’Unione Europea e tradotto in sette lingue; l’autrice Maša Kolanović era entusiasta.
È una storia che risuona molto con il mio lavoro precedente in termini di tono e stile del libro, ma soprattutto il libro mi faceva pensare a mio padre. È stato depresso per oltre 10 anni, e ogni giorno sperava di non svegliarsi. Ho assistito agli ultimi giorni della sua vita, quando all’improvviso, dal nulla, è diventato completamente ossessionato dall’idea di acquistare una nuova auto. È stato pazzesco.
Ma la paura di scomparire spinge verso destini fatali.
Come succede ai personaggi del film, tutti inquilini di un edificio socialista in cemento consumato in periferia. Sette appartamenti, sette storie inquietanti, tutte collegate da Miro – interpretato dal Zlatko Buric di Triangle of Sadness – il custode del palazzo concentrato sul mantenere l’ordine nel palazzo e nel debellare gli scarafaggi dall’edificio. Ma quando una radiazione rende più forte gli scarafaggi, questi iniziano a moltiplicarsi senza fine. Chi vincerà alla fine? Chi prendere il sopravvento? Miro o gli scarafaggi?
Le serie TV antologiche sono rare, ma hanno dimostrato di avere un grande successo. E noi, con queste storie vogliamo parlare a tutti quelli che non si sentono più necessari o pensano di non essere rilevanti. A tutti noi, che a volte perdiamo la testa per la paura e la disperazione”.
Freeloader School
Horacio Alcalá, Blanca Tormo
Fate quello che dovete fare per realizzare i vostri sogni, dal fingere all’orgasmo, qualsiasi cosa sia necessaria.
“L’uomo con te al ristorante fa finta di andare in bagno quando arriva il conto? Ci siamo passati tutti. E pensa a tua sorella, cugina o migliore amica ossessionata dalle feste dell’alta borghesia dove mangiare, o a chi gira per festival e mercati cinematografici facendo finta di essere un produttore, un regista o un attore? Li chiamano scrocconi, o “Freeloader”, ma scrocconi possono essere anche quelli che oltre al cibo gratis, sono disposti a falsificare documenti o a fingere un orgasmo, a fare qualsiasi cosa insomma, per realizzare i loro sogni.
In molti sacrificherebbero qualcosa di sé per raggiungere i propri sogni, e i i nostri personaggi hanno sacrificato tanto per fare parte di qualcosa… col rischio di perdere sé stessi.
Questa è la storia di Lachata, una 42enne spagnola vittima della moda. Ha bisogno di soldi facili e veloci e scopre una associazione di scrocconi. Lei ci prenderà per mano e ci guiderà attraverso questi sei episodi per conoscere tutti i personaggi della Freeloader School, e mentre diventa una delle dieci scroccone più importanti al mondo. A quel punto non può non chiedersi cosa ci sia dopo… cosa altro possa ottenere dai Freeloader.
Ma lei e gli altri scrocconi dovranno prima aspettare l’esito delle indagini avviate dopo che in una delle tante feste esclusive in cui si ritrovano ci scappa il morto e la polizia indaga, sospettando – ovviamente – di loro”.
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