Suburræterna, la lotta al potere di Roma si fa ancora più spietata: «c’era ancora tanto da raccontare»

Presentati oggi alla Festa del Cinema i primi due episodi della serie Netflix

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«C’erano dei personaggi vivi su cui poter andare a investire, un capitale di storie da espandere. Il potere è un bacino inesauribile e sentivamo che il mondo tripartito di Suburra aveva ancora molto da raccontare». Parte da qui la decisione di Cattleya e Netflix di ampliare l’universo di Suburra con Suburræterna, spin-off della serie originale presentata oggi alla Festa del Cinema di Roma con l’anteprima dei primi due episodi, che vedremo poi in piattaforma a partire dal 14 novembre. «La grande sfida era quella di ereditare una serie compiuta – spiegano i registi Ciro D’Emilio e Alessandro TondaAbbiamo cercato di rispettare il linguaggio precedente provando a portare del nostro».

Suburræterna prende il via tre anni dopo la fine degli eventi della terza stagione di Suburra, dove tutto e niente è cambiato. Il governo rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città sono letteralmente date alle fiamme. Il vuoto lasciato dalla morte di alcuni personaggi si è riempito con l’arrivo di nuovi «ancora più affamati di potere», mentre i protagonisti che avevamo lasciato ci appaiono nettamente cambiati. A partire dallo Spadino di Giacomo Ferrara, che ha lasciato i conflitti di Roma per rifarsi una nuova vita a Berlino. «Con Spadino ci sono cresciuto. Avevo 23 anni quando ho iniziato e ora ne ho quasi 33» racconta. «Con me è cresciuto anche lui. Spogliarlo di quel look iconico e farlo maturare è stata una sfida molto divertente. Lo ritroviamo dopo tre anni che ha realizzato la sua vita, ora sa chi è, ma un evento lo riporta a Roma e tutti i fantasmi che non aveva più ascoltato tornano». 

Come torna l’Amedeo Cinaglia di Filippo Nigro, altro ‘vecchio’ personaggio che però a differenza di Spadino non è cambiato così tanto: «Cinaglia è sempre un bersagio mobile con la differenza che questa volta ha una famiglia da proteggere e questo fa uscire fuori un lato diverso: è un uomo che per raggiungere uno scopo è pronto ad associarsi ai peggiori nemici. Suburra diventa uno stato d’animo, è una storia può farsi in eterno come il suo titolo».

«Io sono qui oggi anche in rappresentanza di tutti gli altri ruoli femminili» spiega Carlotta Antonelli. «Angelica è un personaggio che si è evoluto, diventando un tramite tra il vecchio e il nuovo mondo. Si è creata una famiglia e la sua realizzazione come donna criminale è arrivare a un potere che non finisce mai. Mi piace questa evoluzione continua».