Dietro le quinte non ci sono mai state, ma in questo finale di Suburra, Nadia e Angelica diventano qualcosa di più delle semplici compagne del boss. Sono loro a gestire i traffici di droga a Roma Nord, sono loro a tracciare la strada da seguire a Aureliano e Spadino, forti di un’amicizia che le unisce e spinte da una fame di potere che le anima. A interpretare Nadia è Federica Sabatini, fidanzata di Aureliano, cresciuta in quella Ostia di cui non ha alcuna paura, mentre Carlotta Antonelli è il volto di Angelica, agguerrita moglie di Spadino, pronta a dichiarare guerra alla comunità di zingari che non l’ha mai amata. Due donne di potere, decisamente più ragionevoli degli uomini.
«Le donne al potere sono sicuramente capaci di elaborare un processo di ragionamento su come ottenere le cose molto più profondo di quanto facciano gli uomini – sottolinea la Antonelli – Di sicuro hanno più pazienza».
«Non so quanto il discorso del potere e della ragionevolezza siano legati al genere – aggiunge la Sabatini – Credo che la fame di potere sia un sentimento radicato nelle necessità interiori dell’individuo, poi la sua gestione è un altro discorso, ma sono strettamente connessi. Credo che il punto sia “perché” si punta al potere, sicuramente sia Nadia che Angelica hanno un forte bisogno di affermazione e autodeterminazione».
Lontane anni luce dai personaggi che interpretano, le due attrici ne condividono alcuni aspetti caratteriali. «Io e Nadia abbiamo una malinconia di fondo in comune – ammette la Sabatini – Ma ci lega molto anche il bisogno di respirare la libertà e di poter decidere sempre cosa fare, autonomamente. Mi piace molto la lealtà che muove Nadia in ogni cosa che fa». «Angelica mi assomiglia nell’essere così ostinata verso l’obiettivo, ma senza essere frettolosa – aggiunge la Antonelli – Di lei mi piace il suo lato molto dolce, che si concede praticamente solo con Spadino, ma poi girandosi dall’altro lato diventa una guerriera». Come per tutti gli altri personaggi, anche per le due “guerriere”, Suburra è arrivata alla sua conclusione. Un addio difficile? «È stato un viaggio incredibile, iniziato a mille e finito a duemila – ammette la Antonelli – Ho pianto, ho riso e ora sono felice e grata di aver vissuto tutto questo». «E’ un addio molto triste – conclude la Sabatini – Mi dispiace moltissimo lasciare Nadia».
Tiziana Leone