“Io, magari stupidamente, pensavo cambiava il mondo, cambiava l’Europa, magari cambiavamo anche noi”, dice Rice, uno dei tre protagonisti interpretato da Lodo Guenzi in Tornando a Est, il nuovo film di Antonio Pisu, al cinema dal 13 febbraio con Plaion Pictures.
Nei due anni che dividono la storia di Est – Dittatura Last Minute (il primo film ispirato alla vera avventura dei tre giovani romagnoli nella Romania del 1989 subito prima della caduta di Ceausescu) da quella del suo seguito Tornando a Est è crollato il Muro che separava l’Europa in due mondi distinti e lontani. Con questo secondo capitolo il regista e sceneggiatore Antonio Pisu torna a raccontare un nuovo, rocambolesco viaggio di Rice, Pago e Bibi nell’Est Europa, questa volta in una Bulgaria solo apparentemente libera dal regime.
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Lodo Guenzi, Matteo Gatta e Jacopo Costantini sono di nuovo i protagonisti di un secondo road movie ambientato in un periodo cruciale della storia europea e impreziosito ancora una volta da una narrazione brillante, il cui tono scanzonato e un po’ naïve non nega un’accurata rappresentazione dell’epoca.
“Dal primo al secondo film sono successe tante cose, c’era la voglia di tornare a raccontare un nuovo capitolo sul viaggio di questi ragazzi e vedere quello che è successo dopo la caduta del Muro”, dice Antonio Pisu in una conversazione con Ciak.
Così i tre protagonisti sono tornati sul set per rivivere quegli anni e Guenzi commenta: “Il primo film era stato la mia prima vera gita scolastica dai tempi del liceo. Tornare su quella storia è stato veramente come rincontrare degli amici. Rice poi è stato il primo personaggio che io ho interpretato al cinema e che mi ha portato tanto lontano da casa, dal mio mondo, a stretto contatto con le stesse persone per un lungo periodo, per questo ricopre un posto speciale nel mio cuore”.
Tornando a Est
Con Tornando a Est siamo nel 1991, Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro tranquille e monotone vite, ma Bibi cova un desiderio: incontrare Yuliya, la ragazza bulgara con cui ha una corrispondenza da mesi. Con qualche perplessità e un rinnovato entusiasmo i tre amici si mettono in viaggio verso Sofia, ma scoprono ben presto che, nonostante il crollo del Muro, le cose non sono cambiate poi così tanto.
“Come tutti i giovani hanno questo desiderio di fare grandi cose, di affrontare grandi avventure e grandi cambiamenti, ma poi di fatto la domanda più importante resta sempre: che cosa vogliono davvero dalla vita? – dice Pisu -. Diversamente dai ragazzi di oggi però non hanno l’aiuto della tecnologia, che non è poca cosa in un viaggio del genere e all’epoca lo rendeva veramente un’avventura in cui non sapevi che cosa ti aspettasse dall’altra parte”.
Come Est – Dittatura Last Minute, che applaudito alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia ha guadagnato poi una lunga lista di riconoscimenti in giro per il mondo, anche Tornando a Est descrive in modo accurato e affascinante il tramonto dei travolgenti e vivaci anni ’80 visti però attraverso la lente di Paesi che sotto il blocco socialista ne percepirono solo un’eco lontana.
“Antonio ha la capacità di restituire il contesto storico senza il bisogno di investire particolari energie”, sottolinea Guenzi; mentre il regista scherza: “Dopo due film immerso negli anni ’80 direi quasi che mi fa strano tornare alla mia epoca! Fare un film è un modo bellissimo per divertirsi e ricreare ambienti che non esistono più sia dal punto di vista scenografico, musicale e dei costumi che soprattutto attraverso piccole gestualità, piccole cose a cui oggi non siamo più abituati, come banalmente tenere una piantina in mano in macchina per cercare una strada. Ovviamente mi avvalgo sempre di bravissimi professionisti per non incappare nell’errore, specialmente per la parte estera che conosco meno in quanto a usi, costumi e arredi di quel periodo. Abbiamo avuto sia una troupe italiana che una bulgara”.
E mentre tutto in Tornando a Est con un divertente e gustoso effetto nostalgia riporta a quegli anni, anche con canzoni come “Sarà perché ti amo” dei Ricchi E Poveri e veri filmati di repertorio dell’epoca, la commedia si trasforma in un thriller di spionaggio internazionale che vede i tre inconsapevoli giovani scontrarsi con il trafficante Natalino, interpretato da Cesare Bocci, e con i gravi problemi che ancora affliggono l’Europa orientale anche attraverso l’amicizia con Yuliya, interpretata da Alexandra Vale, ragazza ben più pericolosa di quanto si aspettassero.
TORNANDO A EST | INTERVISTA A CESARE BOCCI
“Sono sempre un po’ deluso da quello che accade, perché è come se non si imparasse mai – commenta Pisu – È come se ci si aspettasse sempre che accada qualcosa che cambierà il mondo, che lo migliorerà, come la caduta del Muro. Però poi di fatto le cose non cambiano così tanto la tua vita, non rendono il mondo un posto migliore e alla fine è come se dalla storia non si imparasse niente”. “Raccontare storie – conclude Guenzi – è il nostro modo di sfidare la paura, due ragazzi prima ancora che combatterla”.