Suspicion, Uma Thurman manager da thriller

L’attrice è protagonista di Suspicion, su Apple TV+ dal 4 febbraio nel ruolo di una enigmatica executive alle prese con il rapimento del figlio

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Suspicion Uma Thurman

Madre amorevole o manager spietata? Un quesito che resterà irrisolto fino alla fine, in grado di tenere il pubblico sospeso in un thriller al cardiopalma, sublimato dallo sguardo ingannevole e imperturbabile della sua protagonista, Uma Thurman.

Suspicion, in arrivo su Apple TV+ il 4 febbraio con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì, unisce tensione e inganno, sospetti e fughe rocambolesche, attraverso una trama che parte da un improvviso e inatteso rapimento, quello del figlio di un’importante donna d’affari americana (interpretata dalla Thurman), portato via da un hotel di New York. I sospetti cadono subito su quattro cittadini britannici, persone apparentemente comuni, che si trovavano nello stesso hotel la notte del sequestro: improvvisamente al centro di una corsa transatlantica per sfuggire alle forze combinate dell’Agenzia nazionale anticrimine e dell’FBI, ai quattro diventa evidente che per dimostrare la propria innocenza, non ci si possa fidare di tutti. Chi c’è veramente dietro il misterioso rapimento e chi è soltanto colpevole di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato? Ma soprattutto la mamma del ragazzino è davvero così innocente come si professa?

«Amo mio figlio», dichiara davanti alle telecamere che la cercano e la seguono. «E lo rivoglio indietro». Ma appena le telecamere si spengono, la donna, lunghi capelli biondi, occhi di ghiaccio, sguardo profondo cambia versione. «Nessuno mi compra come madre. Prima di tutto sarò sempre un amministratore delegato». Impossibile decifrare quali segreti si annidino nell’animo di questa donna del mistero, tenuta in scacco da qualcuno che le chiede di rivelare la verità al mondo intero, in cambio del figlio.

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Oltre a Uma Thurman, il cast di Suspicion comprende volti noti delle serie Usa, come Kunal Nayyar (The Big Bang Theory), Noah Emmerich (The Americans), Georgina Campbell (Black Mirror), Elizabeth Henstridge (Agents of SHIELD), Tom Rhys-Harries (White Lines), Elyes Gabel (Scorpion) e Angel Coulby (Dancing on the Edge). Con il candidato al BAFTA Award Rob Williams (per L’uomo nell’alto castello) come showrunner e produttore esecutivo, Suspicion è basata sulla pluripremiata serie israeliana False Flag, andata in onda per due stagioni e trasmessa in Italia su Fox dal 2017. Ma mentre nella serie originale al centro dell’intrigo internazionale c’era il rapimento di un ministro iraniano ad opera del Mossad, nella serie di Apple TV tutto ruota intorno a un’unica figura femminile, capace con il suo carisma di stravolgere i canoni stereotipati delle madri costrette a conciliare lavoro e famiglia, incarnata alla perfezione dalla Thurman.

Eppure nella sua vita privata l’attrice è esattamente l’opposto. «Per i miei tre figli ho sacrificato gran parte della mia carriera», ha ammesso la musa ispiratrice di Quentin Tarantino, che ha sempre preferito il cinema alla serialità, nonostante negli ultimi anni si sia lasciata attrarre da interessanti ruoli televisivi. È stata nel cast del dramma soprannaturale di Netflix Chambers, nella serie Imposters e nella miniserie della NBC The Slap. Sua figlia più grande, Maya, ha ereditato la passione per la recitazione, Tarantino l’ha voluta in C’era una volta… a Hollywood. «Avrei preferito che scegliesse una carriera meno stressante», ha confessato la Thurman, preoccupata non solo dai ritmi del cinema, ma anche dalle difficoltà che implica una vita sotto la costante luce dei riflettori. «Vogliamo tutti proteggere i nostri figli, no?». Forse non aveva ancora fatto i conti con la sua protagonista di Suspicion.