Una relazione – Intervista a Stefano Sardo

Intervista a Stefano Sardo, regista della rom com con protagonisti Guido Caprino ed Elena Radonicich al cinema dal 13 al 15 settembre. Nel cast anche Libero De Rienzo, nella sua ultima interpretazione

0
Una relazione
Una relazione

Dopo quindici anni insieme è possibile lasciarsi in modo graduale, restando amici? È quel che pensano di riuscire a fare Tommaso e Alice, lui musicista, lei attrice. Ma la loro ambizione così ingenua finirà per scontrarsi con il cambiamento di entrambi. Guido Caprino ed Elena Radonicich sono i protagonisti di Una relazione, fresca romcom italiana diretta da Stefano Sardo, che vede una delle ultime partecipazioni di Libero De Rienzo, prematuramente scomparso.

L’opera prima, prodotta da Ascent Film e Nightswim, è in parte autobiografica, come racconta a Ciak il regista, che l’ha scritta con Valentina Gaia, sua compagna per 17 anni fino al 2016. Dopo la partecipazione alla Mostra di Venezia nelle Giornate degli Autori-Notti Veneziane, la commedia è in sala il 13, 14 e 15 settembre, e successivamente su Amazon Prime Video.

Sardo, quanto c’è voluto per realizzare un film che nasce da qualcosa di così personale?

Con Valentina abbiamo iniziato a immaginare la storia di due che si lasciavano quando ancora stavamo insieme. Sono nati il film e anche un romanzo, ma c’è voluto molto tempo per raccontare lo struggente romanticismo che c’è in una separazione, un’onda complicata e lunga di emozioni. Tommaso e Alice sono rimasti quelli che erano all’inizio della relazione. Sono invecchiati, ma non sono diventati adulti e quel rapporto li ha un po’ congelati. Anche grazie a questa separazione riescono a fare un passo in avanti nelle loro rispettive vite.

Spesso in film come questi si parteggia più per lei che per lui.

Abbiamo cercato di mostrare il giusto equilibrio tra i punti di vista dei protagonisti, anche le fragilità di Tommaso. Quando due si lasciano non ci sono colpevoli. Guido e Elena sono stati bravi, con la loro chimica, a raccontare la fine di un amore. Li conoscevo entrambi dai tempi delle serie 1992, 1993 e 1994. Di Guido mi intrigava quel corpo da maschio virile, molto western, nei panni di un uomo sì fascinoso, ma pieno di sensibilità. Elena mi ha sorpreso. Ha tempi comici anglosassoni, alla Meg Ryan. Ha saputo portare quel suo essere buffa e divertente con intelligenza anche nella vita, nel personaggio di Alice, che non è mai patetica e ha sempre un guizzo.

Anche la scelta degli amici è stata importante.

Direi fondamentale in un romance che vuole fotografare una generazione di quarantenni
ancora immaturi, che sanno però ironizzare su tutto. Thony, Isabella Aldovini e Alessandro Giallocosta sono stati perfetti. Devo ringraziare, però, soprattutto Libero De Rienzo per il lavoro che ha fatto. Sono addolorato che non possa vedere il film. Considero il suo personaggio, Luca, un’evoluzione di Bart di Santa Maradona, che ha mantenuto il suo cinismo, facendo finalmente i conti con la vita e mettendo la testa a posto.