Mentre sulla Croisette si dibatte dei film in concorso per la Palma d’Oro, e al Marché circolano film come Idols o il sequel di Spring Breakers, fuori dalla bolla del Festival di Cannes 2025 il cinema va avanti. Sono molti i film che non sono entrati nella selezione ufficiale francese, per vari motivi, e altrettanti quelli dei quali già si parla come possibili candidati ad apparire nel programma della 82. Mostra del Cinema di Venezia. Titoli che in parte sicuramente vedremo in lizza per il Leone, ma che in molti casi potremmo continuare ad attendere – speriamo non troppo a lungo – e tra i quali già fanno capolino i nuovi di Noah Baumbach (Jay Kelly), Edward Berger (The Ballad of a Small Player), Luca Guadagnino (After the Hunt) e Yorgos Lanthimos (Bugonia).
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Con il crime drama per Amazon MGM del regista palermitano, con Julia Roberts, Andrew Garfield e Chloë Sevigny, ci sarebbero anche Duse di Pietro Marcello e Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi a comporre la pattuglia italiana, per ora, ma anche quest’anno Alberto Barbera & Co. sembrano intenzionati a comporre un programma di vera e assoluta eccellenza, ricco di cinema d’autore e stelle di prima grandezza in anteprima mondiale.
Nel quale, stando a Screen, sarà da tenere d’occhio il The Smashing Machine di Benny Safdie per A24, con Emily Blunt e Dwayne Johnson nei panni della leggenda delle MMA Mark Kerr. Al quale potrebbe idealmente opporsi la nuova fatica del regista di Conclave, presentata da Netflix (importante ritorno) e interpretata da Colin Farrell e Tilda Swinton.
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Verrebbe da dare per scontata la presenza del regista greco – soprattutto dopo lo slancio ricevuto da Povere creature!, e della sua ‘musa’ Emma Stone, ancora una volta al fianco di Jesse Plemons dopo Kinds of Kindness – o del nuovo Jim Jarmusch, che dopo aver saltato Cannes sembrerebbe destinato a portare il Father Mother Sister Brother con Cate Blanchett e Adam Driver in Italia, come anche Chloé Zhao, per quanto l’uscita dell’Hamnet con Jessie Buckley e Paul Mescal sia prevista per fine novembre negli States.
Meno quotati il sudcoreano Park Chan-wook, più ‘cannense’, in genere, che pure pare aver completato la dark-comedy di No Other Choice e che tornerebbe in concorso a 20 anni da Lady Vendetta. O il grande ritorno di Daniel Day-Lewis in Anemone, diretto dal figlio Ronan , e il One Battle After Another di Paul Thomas Anderson, forse più da festival statunitense. Ammesso che il regista voglia presentarlo a un festival…
Questi gli altri titoli che potremmo vedere a Venezia 82:
A Prayer for the Dying di Dara Van Dusen, con John C. Reilly e Johnny Flynn
Ann Lee di Mona Fastvold
Call Me Queen di Emily Atef
Caught Stealing di Darren Aronofsky, al Lido dopo Mother! e The Whale
Chocobar di Lucrecia Martel
Couture di Alice Wincour, dramma ambientato nel mondo della moda con Angelina Jolie
The Cry of the Guards di Claire Denis
Franz di Agnieszka Holland
La mano di Dante di Julian Schnabel (con Martin Scorsese tra gli attori)
Mektoub, My Love: Canto Due di Abdelatif Kechiche, dopo il Canto Uno del 2017
Orphan di Laszlo Nemes (Il figlio di Saul)
Rosebushpruning di Karim Aïnouz, thriller con Elle Fanning, Riley Keough e Pamela Anderson
Sacrifice di Romain Gavras, con Chris Evans, Anya Taylor-Joy, Salma Hayek Pinault e Charli XCX
El Ser Querido di Rodrigo Sorogoyen (Madre, As Bestas, Dieci capodanni)
Yellow Letters di Ilker Çatak (La sala professori)
Whitetail di Nanouk Leopold
The Wizard of Kremlin – Olivier Assayas