Zamora, Neri Marcoré e Alberto Paradossi due anime degli anni ‘60

Video intervista ai due protagonisti del nuovo film di Marcorè

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Alberto Paradossi e Neri Marcorè

Nell’anno forse più ricco di esordi attoriali dietro la macchina da presa, anche Neri Marcorè, ispirato da un romanzo di Roberto Perrone che trasforma la passione per calcio in una delicata metafora sui rapporti affettivi e la scoperta di se stessi, è passato alla regia. Zamora, al cinema dal 4 aprile con 01 Distribution, è scritto, diretto e interpretato da Marcorè, nel ruolo di un ex portiere decaduto, che con piacere affianca Alberto Paradossi, vero protagonista della storia.

Zamora, la trama

Sul finire degli anni ’60 il trentenne Walter Vismara (Paradossi) è un ragioniere, contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Da un giorno all’altro però la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un’azienda avveniristica della vitale Milano, al servizio del cavalier Tosetto (Giovanni Storti), imprenditore con il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera) che obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce, ma non sa che da quel momento, per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti settimanali, in vista della partita ufficiale del primo maggio. A causa delle sue scarse doti calcistiche i colleghi lo ribattezzano sarcasticamente “Zamora”, famoso portiere del Real Madrid degli anni ‘30. Intanto tra lui e Ada (Marta Gastini), segretaria dell’azienda, nasce del tenero e Walter decide di prendersi un riscatto. Riesce a rintracciare Giorgio Cavazzoni (Marcorè), ex portiere della Nazionale ormai caduto in disgrazia, e lo convince ad allenarlo da cui impara qualcosa di più che giocare a calcio.

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“Era da un po’ che questa storia mi girava in testa e da tempo che avrei voluto misurarmi con il mestiere della regia. È stata un’avventura meravigliosa e sarei già contento così anche se il film non uscisse”, ha detto Marcorè alla presentazione stampa di Zamora a Roma.

Gli interpreti

Per questo suo esordio alla regia Marcorè ha scelto un cast di grandi nomi come Giovani Storti, Walter Leonardi, Giovanni Esposito, Antonio Catania e Giacomo Poretti, ma a loro ha volutamente affidato ruoli da comprimari lasciando spazio a giovani artisti come Alberto Paradossi, Marta Gastini e Anna Ferraioli Ravel. “Mi piaceva l’idea di sovvertire alcuni meccanismi che non sono garanzia di successo e ho voluto rinfrescare il panorama, come fece Pupi Avati con me quando mi scelse per Il cuore altrove (2003). Sono attori e attrici non nuovi, ma che meriterebbero maggiore visibilità, perché sono bravissimi”, spiega il regista e sceneggiatore.

I temi

Per Marcorè Zamora parla di inadeguatezza e delle relazioni tra uomo e donna in un’epoca in cui sembrava che dovessero essere i primi a prendere l’iniziativa, qui invece “sono sempre le donne ad essere molto reattive e mi piaceva dire attraverso questo film che qualunque colpo la vita ti riserva può essere parato e superato”.

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Le musiche

Le musiche di Zamora, che riesce a ricostruire il clima, gli ambienti e le situazioni dell’epoca con estrema fedeltà, appartengono tutte a quegli anni, “negli anni ‘60 sono state prodotte canzoni che hanno cambiato la storia, erano l’emblema di quell’Italia e sembravano scritte per il film. Morandi, Gaber, Bindi, “Il mondo” , fanno parte di una playlist di 25 brani dell’epoca che ho nel telefono e mi sarebbe piaciuto metterli tutti nel film”.

Guarda qui la video intervista ad Alberto Paradossi e Neri Marcorè per Zamora