Siamo negli anni ’30 dello scorso secolo e il professor Albus Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo del mondo magico, con il manifesto intento di imporre il dominio di maghi e streghe sugli ignari Babbani, da lui considerati esseri inferiori. Per tentare di sventare questo piano Silente affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di guidare un’intrepida squadra di maghi e streghe, affiancati dal coraggioso Babbano pasticcere Jacob Kowalski (Dan Fogler), lanciandoli in una pericolosa missione dagli esiti incerti. Nel film incontriamo vecchi e nuovi animali fantastici, mentre i nostri eroi si scontrano con la legione di seguaci di Grindelwald che sta pericolosamente ingrossando le proprie fila.
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Questa trilogia prequel della saga di Harry Potter, dopo il primo capitolo Animali fantastici e dove trovarli (2016) caratterizzato da un tono narrativo lieve, dominato dalla buffa goffaggine di Newt Scamander e dall’irresistibile creaturina Snaso, in perenne caccia di oro, monete e gioielli, si è poi evoluta su toni via via più cupi.
In questo terzo capitolo l’originale Grindelwald/Johnny Depp è stato rimosso a seguito delle accuse di sue presunte violenze verso l’ex-compagna Amber Heard e il cattivo è ora incarnato dall’inquietante Mads Mikkelsen. Sul film, pur traslati negli scontri magici, aleggiano echi del nazismo e dell’eugenetica (in questo caso sono Maghi contro Babbani, ma l’ambientazione degli anni ’30 non può che risuonare tristemente nello spettatore). Ottimi gli attori e sontuose le scenografie e gli effetti speciali.
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Recuperare i due capitoli precedenti è d’obbligo in attesa di capire se la saga degli Animali Fantastici si sia davvero chiusa, o se J.K. Rowling abbia ancora in serbo un quarto capitolo.
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