BOXTROLLS – LE SCATOLE MAGICHE

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The Boxtrolls, Usa, 2014 Regia Anthony Stacchi, Graham Annable Sceneggiatura Irena Brignull, Adam Pava Produzione David Bleiman Ichioka Distribuzione Universal Durata 1h e 36’ www.boxtrolls-lescatolemagiche.it

In sala dal 

2 ottobre

Accusati di rubare formaggio e rapire bambini, i Boxtrolls, comunità di creature bizzarre e dispettose, vivono nel sottosuolo riciclando rifiuti e proteggendosi dai ricchi abitanti del “mondo di sopra” che hanno deciso di sterminarli. Sarà un ragazzino amorevolmente allevato dagli omini delle scatole e una sua coetanea, stufa dell’arroganza degli uomini, a fare da ponte tra i due universi ristabilendo verità e giustizia. Tratto dal best seller fantasy di Alan Snow, Arrivano i mostri, il film diretto da Anthony Stacchi e Graham Annable, il terzo nato in casa Laika dopo Coraline e Para Norman, è realizzato con la tecnica della stop animation che popola la fiorente cittadina grottescamente vittoriana di Pontecacio con eccentrici personaggi steampunk in libera uscita da un film di Tim Burton, mentre grosse labbra e amore per i latticini conducono direttamente all’universo Aardman, quello di Wallace e Gromit.

La promozione del film ha puntato tutto sulle famiglie monoparentali con slogan come «A volte c’è una madre, a volte c’è un padre. A volte ci sono due padri e due madri » oppure «Le famiglie sono di ogni forma e dimensione, persino a triangolo », ma a partire da classici come Biancaneve e i sette nani e Tarzan, ma anche Giulietta e Romeo e i Monty Pyton, il film mette in campo temi assai più antichi dell’invito ad accettare famiglie gay: la condanna del pregiudizio che porta al fondamentalismo, la lotta di classe, la necessità di essere fuori dal coro per osservare meglio la realtà, il potere della maldicenza. Certo, non è affatto chiaro a chi si rivolga questo film freddo e sofisticato, che piacerà più in Europa che negli Usa. I personaggi presi singolarmente non sono memorabili, ma l’ensamble funziona. Impendibile la canzone dei formaggi sui titoli di coda.

Alessandra De Luca