FRIEND REQUEST – LA MORTE HA IL TUO PROFILO

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Come molte sue coetanee, Laura (Alycia Debnam-Carey) è una studentessa che ama passare il tempo sui social network, condividendo letteralmente ogni aspetto della sua vita con i suoi 800 (e oltre) amici su Facebook. Tra una friend request e l’altra, in un moto perpetuo di trilli e notifiche, riceve l’amicizia di una certa Ma Rina (Liesl Ahlers). Quando accetta la richiesta, ignara di cosa avrebbe scaturito, intorno a lei cominciano a morire tutti i suoi (veri) amici…

Thriller, techno thriller, horror, techno horror. Friend Request – La morte ha il tuo profilo, diretto dal tedesco Simon Verhoeven, è un misto di generi vecchi e nuovi, che va a sfruttare, con una massiccia dose di (tipica) suspance, gli elementi ormai principali delle nostre vite: i social network. E lo fa affiancando alla protagonista, interpretata dall’australiana Alycia Debnam-Carey – conosciuta per essere l’Alicia Clark di Fear the Walking Dead – proprio il re dei social, ovvero quel Facebook croce e delizia della quotidianità fatta di post, commenti, like e amicizie. Infatti Friend Request, di produzione anglo-tedesca, riporta sul grande schermo l’idea di Unfriended (made in USA, datato 2014) accentuando e spingendo la messa in scena (curata, ma che ammicca ai videoclip) verso una direzione più ansiogena (se pur prevedibile) che va al di là dello schermo retroilluminato, perdendo così parte del fresco e innovativo approccio linguistico. Certamente, il fatto che gli eventi siano scaturiti da un’amicizia ignota (quante volte ci siamo trovati con il dubbio se accettarle oppure no?), non può non catturare lo spettatore, che riconosce le proprie abitudini in quelle della sfortunata protagonista, in cui la ”vita virtuale”, priva di segreti, è più attiva di quella vera. Oltre Alycia Debnam-Carey, nel giovane e affiatato cast della pellicola, ci sono anche Willam Moseley, Connor Paolo e Britt Morgan, dando tutti il volto alle pedine del malefico ”gioco” escogitato da una presenza antica che approfitta della modernità per farsi strada nel presente. Friend Request, infatti, si associa agli horror contemporanei (coniati, naturalmente, in Giappone ed esportati in Occidente) che utilizzano la tecnologia per spaventare e intrattenere il pubblico (con risultati, diciamo, oscillatori), perennemente catturato dall’ambiguità di queste (discutibili) storie ma, soprattutto, dallo smartphone che vibra in tasca.