The Mission

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IL FATTO: The Mission è un documentario che racconta la storia di John Chau, giovane americano morto a 26 anni, ucciso dagli indigeni dell’isola di North Sentinel, popolo che ha avuto pochissimi contatti con il mondo esterno e che vive in modo primordiale. Chau si era recato da solo sull’isola con l’idea di convertirli al cristianesimo.

THE MISSION, L’OPINIONE

Non era facile trattare un argomento delicato come la morte di un ragazzo che ha riposto tutta la sua vita nella più profonda fede in Cristo. Ma Amanda McBaine e Jesse Moss sono due eccellenti documentaristi e hanno costruito The Mission con intelligenza ed equilibrio, usando una serie di strumenti narrativi che hanno contribuito a rendere il racconto completo e obiettivo.

Basato sul diario di John e sulle parole del padre tratte da una lettera scritta per dare il suo contributo al film, il documentario parte dall’infanzia del ragazzo, un sognatore che divorando romanzi e fumetti d’avventura immagina la sua vita futura d’esploratore in cerca di nuovi posti da scoprire e popoli da incontrare.

John viene cresciuto con sani valori cristiani, ma la parola di Cristo sarebbe diventata ben presto per lui l’unica guida. Già finite le superiori il desiderio di fare il missionario era diventata una ragione di vita.

Come in tutti i documentari, la storia è nota, per questo è importante lavorare sugli archivi e sulle interviste per trovare le giuste strade per rendere il racconto sorprendente. McBaine e Moss ci riescono perfettamente, trovando il colpo di scena che ribalta il punto di vista sulla vicenda terrena di John.

Un ragazzo la cui fede era evidentemente connessa ad altro e che, nonostante i consigli di persone esperte e altrettanto credenti, alla fine è sfociata in tragedia.

The Mission è un’indagine in tutti i sensi

Psicologica, umana, antropologica. e getta non poche ombre anche su chi della vocazione di questo ragazzo si è approfittato. È un film che fa riflettere sul concetto stesso di fede, da dove viene, fin dove può arrivare e come può anche svanire. McBaine e Moss si aiutano con spezzoni di film e serie tv che ben si integrano con la storia terrena di John, e con l’utilizzo di inserti animati, tecnica sempre più utilizzata nel documentario.

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Eccellenti sono le interviste, le parole di chi il ragazzo lo ha conosciuto o suo malgrado ispirato, che ben spiegano che il confine tra fede e fanatismo è labile.

Tragica è la morte di un ragazzo, ma lo è anche la violenza che si è fatta a ogni piccolo popolo a cui si è portata la parola di Dio insieme alla così detta civiltà per farli diventare poveri e schiavi di un sistema la cui unica fede si chiama denaro.

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